http://selroma12.blogspot.it/
Il blog per le elezioni municipali e comunali del circolo SEL "Fabrizio Giovenale".

sabato 24 gennaio 2009

Villa Sciarra chiusa per settimane, di Thekorger

 

 Villa Sciarra,  foto di B. Ketcham  

L'alluvione è ormai alle spalle e i danni nei parchi e ville romane sono ben visibili. Comunque una vera singolarità è rappresentata da Villa Sciarra, che  risulta chiusa al pubblico dai primi di Dicembre. Sabato scorso ho trovato ancora il cartello di chiusura. Il cancello era aperto e erano presenti 2 individui pronti a vendere palloncini...Entrato mi è stato detto "Guarda che la villa è chiusa" e io prontamente ho ribattuto dicendo che non solo il cancello era aperto ma che di fatto anche loro erano già presenti nell'area.

Hanno giustificato la loro presenza con una presunta apertura del cancello da parte di una ben non precisata "signora" che suppongo essere la custode. Hanno successivamente addotto la scusa di un albero caduto quindi la chiusura.. rimandandomi al 'servizio giardini' per informazioni. Inutile dire che dopo aver chiamato la sovrintendenza e l'ufficio ville del comune, nessuno sa dirmi nulla se non che "Ufficio giardini? Li contattiamo ma non rispondono mai".

Contro l’emendamento su Roma Capitale


La situazione dei beni culturali e ambientali sprofonda sempre più nei tagli e nella confusione. Da una parte il Ministero crea la figura accentrata di un supermanager alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico, dall’altra, in Senato, viene approvato – per ora in commissione - l’emendamento alla legge sul federalismo fiscale, col quale si decentrano, molto confusamente, al Comune di Roma compiti sin qui nazionali, o nazionali e regionali, fra i quali 1)"valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali"; 2) "valutazione dell’impatto ambientale" (sia pure in collaborazione con Ministero e Regione); 3)"pianificazione territoriale".Facendo così di Roma Capitale un ente controllore di se stesso, controllore e insieme controllato. Sarà infatti il Consiglio comunale ad approvare i regolamenti di attuazione delle nuove competenze. Un’autentica "rivoluzione" attuata con un emendamento e senza il lavoro preparatorio di alcuna commissione di studio tecnico-scientifica.

mercoledì 21 gennaio 2009

La Regione boccia il "consorzio rottamatori" all'Infernaccio

Elenco puntatoUno scorcio della Riserva Tenuta dei Massimi

La Commissione Ambiente del Consiglio Regionale del Lazio ha espresso parere favorevole al  Piano della Riserva naturale della Tenuta dei Massimi: grazie ad  un emendamento dell'assessore all'Ambiente Filiberto Zaratti   la collina dell'Infernaccio è stata inclusa nel perimetro della Riserva. L'assessore  ha dichiarato: "Si tratta di una zona di particolare interesse naturalistico: destinarla a funzioni di tipo industriale creerebbe un danno grave, dal punto di vista naturalistico e urbanistico, perché rappresenta un "polmone" verde in una zona fortemente urbanizzata."Sembra così scongiurata  la possibilità di costruire un'area da destinare a consorzio cittadino dei rottamatori di auto ( il più grande d'Europa ?!)  in una zona di   valore dell'agro romano.
  • Le esigenze della società possono richiedere che qualche ulteriore pezzo di agro romano venga occupato dalla città: ma occorre dimostrare che quella esigenza non può essere soddisfatta altrimenti, e questo non è proprio il caso.
http://www.rottamatoreinfernaccio.com/
http://muratella.blogspot.com 

Monteverde antirazzista

Il Comitato Monteverdeantirazzista, ormai collaudato da diversi mesi di attività,
 inaugura in questi giorni il suo blog
Sul web quindi arriva un altro importante contributo per migliorare le relazioni e la comunicazione nel 16 Municipio.
Auguri di buon lavoro dalla redazione di AmbienteRoma16 ! 

sabato 17 gennaio 2009

Foto di un viaggio in Marocco

Martedì   20 Gennaio un folto pubblico di appassionati ha partecipato presso la libreria "360° Sud" in via  Toscani 11/13 (zona via Donna Olimpia/ Monteverde) ad una proiezione di fotografie dal viaggio in Marocco di Bruno D'Amicis, fotoreporter naturalista, presentato da  Giulio Ielardi. 

martedì 13 gennaio 2009

Villa Pamphili, un ristorante nelle serre ?


Le antiche serre di Villa Pamphili, foto di Marco Cinque 
 Alla fine dell'800 il giardino delle Serre era caratterizzato dalla presenza di agrumi, una specie di "orangerie"; inoltre  l'area verde appariva come una serie di percorsi con ampie curve e gruppi arborei, aiuole fiorite a disegno, molte palme che gli davano un  aspetto esotico.
Le serre sono state restaurate 8 anni fa, dopo decenni di abbandono: il progetto di restauro prevedeva   il recupero dei percorsi ottocenteschi,  il completamento dei filari di palme e di alberi da frutta ed il il ripristino dell'antica recinzione in ferro e in legno. Fino a poco tempo fa   inoltre  una  parte degli ampi locali era destinata a laboratorio didattico per i bambini e le scuole.
 Non ci sembra quindi   accettabile  la proposta  dell’assessore alla Cultura del Comune  di trasformarle in ristoranti: la giunta Alemanno  procede con una politica di  commercializzazione  del verde pubblico gabellata come riqualificazione, che snatura i parchi di Roma. Nelle serre ottocentesche di Villa Pamphili non ristoranti, quindi, ma vivai,  per provvedere alle esigenze del territorio della Villa, e laboratori didattici, in continuità con la natura e la vocazione di queste  strutture.  

giovedì 8 gennaio 2009

Agro romano: anche un campo nomadi a Castel di Guido ?

Foto di Andrea Cannata
Castel di Guido, 45esima zona dell´Agro romano  e Settecamini, sesta zona. Se oggi non accadrà un miracolo, è in queste due aree del comune di Roma che saranno trasferiti i nomadi del Casilino 900 e degli altri campi in condizioni drammatiche. Il miracolo è quello che il prefetto Giuseppe Pecoraro tenterà di evocare stamattina in un vertice con i sindaci della provincia e i presidenti dei municipi: proverà a convincerli ad ospitare piccoli o grandi insediamenti  o persino singole famiglie rom. 
Il piano prefettizio punta a alleggerire il peso che grava su Roma, offrendo contropartite sociali e garanzie di un assiduo controllo dei nuovi campi. Una mission impossible viste le antiche diffidenze e la forte opposizione dei residenti. 
L´area deve essere proprietà comunale o pubblica, perché acquistarla renderebbe l´operazione costosissima. Dev'essere libera da vincoli e facilmente allacciabile alla rete idrica e fognaria, alla luce e al gas,  lontana dalle case, facilmente presidiabile e abbastanza vicina ai mezzi pubblici.   
 Il modello sarà Castelromano, con prefabbricati allacciati alle utenze e un presidio fisso  pagato dal ministero degli Interni.
 Campi nomadi: si è preferito lucrare consenso agitando spettri perchè incapaci ad affrontare una questione essenzialmente sociale e culturale, di Salvatore Bonadonna.
Tre anni fa il campo storico di Vicolo Savini fu "trasferito" a Castel Romano, su un area naturale protetta tutelata dalla Regione Lazio, di privati tuttavia, con un costo complessivo, ad oggi, di oltre 13 milioni di euro, con il coordinamento politico del sindaco Veltroni e dell'allora Presidente dell'XI municipio Smeriglio. Anche a Castel Romano vivono nei container. La politica dei campi è degradante da tutti i punti di vista: della dignità umana, del rispetto personale e del gruppo e sotto il profilo economico. I campi costano. Ad arricchirsi sui campi sono le strutture economico-sociali che lucrano e i capi famiglia delinquenti. Gli altri, gli operatori sociali, le tantissime persone per bene che abitano nelle roulotte e che hanno la ventura di essere zingari, i bambini che giocano nel fango e non vanno a scuola, quelle sono le vittime.
Vorrei dire ad Alemanno che un programma di case popolari per romani e per rom e immigrati e un programma di formazione e lavoro a gestione pubblica darebbe risposte più efficaci al problema dei campi nomadi, a quello degli immigrati e a quello dei senza casa. Sia in termini di qualità che in termini di sicurezza e, come è facile calcolare, perfino in termini di costi. Perché non pensarci seriamente invece di dovere continuare tristi sopralluoghi sulle disgrazie e le miserie e rituali impegni per generiche soluzioni future? (stralcio da Liberazione del 7/6/08)

domenica 4 gennaio 2009

In mostra a Palazzo Massimo gli affreschi dei colombari di Villa Pamphilj

(foto di Daniela Paolini)
Si intitola «Come una rosa amena» l'esposizione degli affreschi del Grande Colombario del I sec a.C,  scoperto a Villa Dora Pamphili nell'Ottocento. Gli affreschi tornano a essere visibili al pubblico dopo cinquant'anni in seguito a un accurato restauro. A Villa Pamphili sono stati scoperti quattro colombari, tre si trovano presso il Casino del Bel Respiro, il quarto presso il Casino dei Quattro Venti. Il colombario maggiore, uno di quelli presso il Casino del Bel Respiro, è ipogeo, cioè seminterrato e, all'esterno, presenta una pianta romboidale, all'interno ha una pianta ad L. Vi si accede attraverso una scala. Sui muri ci sono file di loculi, contenenti ciascuna sette nicchie separate le una dalle altre da affreschi in cui predominano i colori giallo, rosso e azzurro. Le scene, conservate al Museo Nazionale Romano, rappresentano paesaggi palustri, nature morte, cantari, figure caricaturali, soggetti mitologici, uccelli ed altri animali. 
 Il colombario è un tipo di sepoltura collettiva, così chiamata per la somiglianza con le colombaie delle ville antiche. Il fatto di riunire in poco spazio molte sepolture era dovuto al grande aumento della popolazione avvenuto in età augustea. I colombari erano per lo più costituiti da una stanza alle cui pareti si trovavano delle nicchie contenenti olle o urne cinerarie, alla cui base c'era una mensolina con un'iscrizione che indicava il nome dei morti.  

venerdì 2 gennaio 2009

Una Disneyland a Castel di Guido ?

Festa d'estate  nell'antico borgo di Castel di Guido, l'azienda agricola comunale del 16° Municipio.

Nell’ultima riunione della “commissione comunale per il turismo”    tenuta prima di Natale, il vice Sindaco Cutrufo ha avanzato l’ipotesi di far costruire ai privati un parco a tema di Roma nella tenuta agricola comunale di Castel di Guido. Un pezzo dell' agro romano -  300 ettari di proprietà comunale - che diventerebbe  una sorta di Disneyland dove ripercorrere per gioco le imprese di Romolo, Cesare & Co. Il parco sarebbe una vera è propria città con tanto di alberghi, negozi, ristoranti e attrazioni varie. E così invece di sfruttare le meraviglie archeologiche  della città e di valorizzare il centro storico, invece di riscoprire  Ostia Antica che   ha pochi visitatori,  si pensa di rendere Roma simile a Las Vegas e di costruire una ridicola Disneyland a base di corse di bighe e lotte di gladiatori. 

L'antica Lorium, un patrimonio archeologico da scoprire
La Soprintendenza  per i beni archeologici di Roma ha avviato, circa due anni fa, delle attività per ragioni di tutela, grazie all’opera di contrasto allo scavo clandestino delle forze di polizia (in questo caso la Guardia di Finanza), in un’area dove è stata già individuata una villa. Accanto allo scavo di un nuovo complesso termale, la ricerca topografica condotta dalle Università di Roma - Sapienza e di Foggia sta consentendo di mettere a punto la conoscenza di un territorio che corrisponde all’antica Lorium, dove nacque Antonino Pio, in un palazzo di cui si è probabilmente identificata l’ubicazione.

Castel di Guido, 2000 ettari  nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano.
 Centro agricolo già dalla fine del X secolo, è vincolato come area agricola, e serve perciò una deroga al piano regolatore per poterla trasformare in edificabile.  Negli ultimi anni sono state scoperti numerosi insediamenti romani, come ville e  terme, che devono essere ancora riportati alla luce. 
La tenuta ha le caratteristiche classiche della campagna romana: il bosco di macchia con  sughere e lecci, cerri e roverelle, il sottobosco caratterizzato  da fillirea,  erica, corbezzolo  e   lentisco. La diversità degli ambienti favorisce l'insediamento di numerose specie animali, 160  gli Uccelli censiti, tra cui il nibbio buno, il gruccione, tra i rapaci notturni   la civetta, l’allocco, il gufo ed il barbagianni. Numerosi sono anche i mammiferi, il tasso, l'istrice, la volpe, la faina  e  rilevante  la presenza dei rettili e degli anfibi: raganella, rospo smeraldino, cervone e testuggine.