http://selroma12.blogspot.it/
Il blog per le elezioni municipali e comunali del circolo SEL "Fabrizio Giovenale".

sabato 29 agosto 2009

L'ospite inatteso, un bel film


Dopo la notizia sul CIE di Ponte Galeria, segnaliamo un film che ci descrive - tra l'altro- un Centro di detenzione dell’I.C.E. (Immigration and Customs Enforcement) di New York, il modello di carcere per la detenzione degli immigrati irregolari a cui certo si è ispirato il ministro Maroni.
Un delicato film sulla condizione dei clandestini negli Stati Uniti: i quattro protagonisti affrontano la desolante realtà del sistema di immigrazione americano e i problemi della loro vita, e la loro umanità affiora attraverso situazioni ora goffe, ora tenere e drammatiche.
Una storia di sentimenti potenti e una accusa agli Stati Uniti, un grande paese che maltratta chi lo raggiunge perchè rappresenta un sogno, una speranza di liberta e di un mondo migliore. Questo film semplice ci dice più di qualsiasi documentario, protesta o pamphlet sull'ultimo decennio a presidenza Bush.
McCarthy è un bravo regista ma ha anche il raro talento di saper scavare nella realtà: "L'ospite inatteso" è un bel film che fa del bene, ti insegna ad accettare l'ospite inatteso anche quando è profondamente diverso.

venerdì 28 agosto 2009

Ponte Galeria: condizioni disumane per i detenuti del CIE


Il CIE (Centro di identificazione ed espulsione) di Ponte Galeria, a due passi da Malagrotta e da Massimina, praticamente nel Municipio 16, è il più grande d’Italia: 176 posti per uomini, 176 per donne, 12 per trans, anche se i detenuti sono molti di più. A controllarli dodici fra carabinieri, poliziotti e finanzieri più altri dodici militari e gli inservienti delle ditte di pulizie e dei pasti. Costo annuo, 5 milioni di euro per condizioni igieniche disastrose e un pericolosissimo affollamento. Scarso l'apporto e la presenza di volontari.
Da un'intervista a Luigi Nieri, di Sinistra e Libertà, assessore alla Regione Lazio.
"Per quel che ho visto durante la visita effettuata con Marrazzo - dice Luigi Nieri, - questi luoghi sono molto ma molto peggiori delle carceri. Con la scusa d’essere siti di passaggio, chi vi staziona non è in condizione di fare nulla, già starci una settimana diventa problematico figurarsi ora con permanenze che possono durare mesi. Il sovraffollamento, la frustrazione, la giovane età dei migranti, le privazioni e vessazioni cui sono sottoposti possono solo innescare tensioni.
Io emotivamente rimasi impressionato dalle enormi gabbie in cui queste persone si stipavano pur di stare all’aperto, in condizioni comunque disumane. Se poi si parla di diritti bisogna dire con chiarezza che nei Centri d’identificazione il diritto è bandito e le stesse verifiche che le istituzioni possono fare sono tutt’altro che semplici. Perché quello che il mio ruolo mi consente di fare in qualsiasi carcere italiano - presentarmi all’ingresso e compiervi immediatamente un sopralluogo - non può accadere in un Cie. Per entrarci, anche noi politici abbiamo bisogno di particolari permessi delle prefetture, motivo per cui ho presentato un ricorso al Tar. ……….
La politica ha enormi responsabilità per quest’ondata di disumanizzazione che stiamo vivendo. Se la destra fa il suo gioco, che è gioco sporco e razzista, la sinistra - lo dico facendo autocritica - è totalmente mancata ai suoi compiti………

giovedì 27 agosto 2009

Malagrotta, discarica per sempre ?


"Malagrotta chiude entro il 31 dicembre 2008", aveva annunciato il presidente della Regione Piero Marrazzo a giugno 2008. A distanza di più di un anno la situazione rimane invariata. Nel dicembre 2008, il sindaco Alemanno scrisse a Marrazzo chiedendo "un’urgente proroga di un anno" ed anche all´Ama, chiedendo di procedere entro il 2009 "alla localizzazione, realizzazione ed entrata in esercizio di una o più discariche per il conferimento dei rifiuti urbani".
Per l’amministratore delegato dell'Ama Franco Panzironi la discarica più grande d'Europa non smetterà di funzionare nemmeno il 31 dicembre 2009, anzi la chiusura di Malagrotta diventa un obiettivo dai tempi indefinibili: "Resta aperta, non ci sono alternative".
Panzironi invita i residenti di Malagrotta a farsene una ragione:"La discarica rimane aperta, ma è inserita in un contesto progettuale che porterà alla chiusura."

mercoledì 26 agosto 2009

Gianicolo e Risorgimento dimenticati


La statua equestre di Anita Garibaldi sulla passeggiata del Gianicolo, costruita nel 1932 dallo scultore Mario Rutelli, nonno dell' ex sindaco, da alcuni mesi è puntellata da tavole di legno e tubi Innocenti. L' eroina dei Due Mondi è raffigurata con i capelli sciolti, seduta alla cavallerizza su un cavallo rampante, mentre stringe al seno un bimbo e punta in alto un revolver. Ma a sostenere le zampe del cavallo - soprattutto quelle posteriori su cui grava tutto il peso dell'opera - ora c' è un groviglio di tubi poggiati su alcune assi di legno.
Anche la passeggiata ha mostrato per tanto tempo segnali di abbandono: cartacce, bottiglie rotte e cumuli di foglie secche, e solo dopo una campagna di stampa di Repubblica e del Corriere e di alcune associazioni, il Comune è intervenuto con una squadra per rendere agibile il colle, tanto frequentato da romani e turisti alla ricerca di un po’ di fresco.

sabato 15 agosto 2009

Ancora sul presidio antirazzista di Monteverde


Foto dal blog di Gaetano Capone
note di Silvia Cristofori dell'Osservatorio sul Razzismo e le Diversità “M.G.Favara”, attivo presso il Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università degli Studi Roma Tre, un laboratorio impegnato in un ampio progetto interdisciplinare di ricerca, divulgazione e didattica.
Nel corso del sit-in sei ragazzi sui venti anni, che abitano nelle case popolari, guardano con aria non molto partecipe il gruppo dei solidali antirazzisti. Quando questo si scioglie solo tre o quattro persone intervenute al presidio cercano di parlare con i giovani osservatori apparentemente scettici, che si mostreranno però immediatamente molto desiderosi di dire la loro.
Innanzitutto sono d’accordo nel condannare l’aggressore e nel dire che chi dice “sporco negro” è un razzista. Tuttavia ritengono che se al posto di un congolese avesse citofonato un italiano, questi si sarebbe preso ugualmente le botte. Insomma secondo loro il picchiatore non è tanto un razzista quanto uno fuori di testa e pure un po’ vigliacco se ha chiamato i rinforzi per il pestaggio. Furti, incidenti dovuti all’ubriachezza, ma su tutto gli stupri: questi sono gli argomenti che scaldano la conversazione sul tema della migrazione. Per loro il punto della questione non è che gli immigrati sono più delinquenti degli italiani. “Se io faccio qualcosa vado in galera, loro no!”. Insomma a quanto pare il crimine in Italia rimane impunito in due casi “se sei ricco oppure se sei immigrato”. Nel corso del contraddittorio mi comincio ad accorgere che non vogliono tanto persuadere la controparte del fatto che il razzismo è una brutta cosa, ma gli immigrati se ne devono andare. Piuttosto ritraggono gli immigrati come un gruppo di privilegiati. Se sono pronti a rivedere molte delle posizioni iniziali, la loro logica argomentativa sembra sempre seguire la strategia della concorrenza delle vittime: “Noi pure non troviamo casa e il lavoro fa schifo. Ma quando qui ci buttano le buste d’acqua e gli oggetti in testa perché secondo loro facciamo casino, voi non venite a fare la manifestazione con lo striscione ‘Monteverde antirazzista’” .

mercoledì 12 agosto 2009

Villa Sciarra in rovina: un po' di storia


Villa Sciarra sorge alle pendici del Gianicolo, in una zona dove in epoca romana sorgeva un piccolo santuario delle divinità siriache, scoperto nel 1906; furono rinvenute alcune sculture tra cui una statua egizia in basalto nero, una statua di Bacco con il volto e le mani dorate. Nel 1575 vi fu edificato un edificio, acquistato dai Barberini - Colonna di Sciarra nel 1653, dopo la costruzione delle Mura Gianicolensi. negli anni ’20 dell'Ottocento la proprietà comprendeva l'area del Gianicolo e di Monteverde. Nel 1849 la Villa fu l'epicentro dei combattimenti della Repubblica Romana.
Nel 1889 il principe Sciarra lottizzò una parte del terreno e la villa venne ceduta nel 1902 a George Wurts e alla moglie Henriette Tower. I coniugi fecero ristrutturare la palazzina in stile neo rinascimentale e ridisegnare il giardino: vi furono collocate numerose statue e fontane del Settecento provenienti da una dimora lombarda dei Visconti. Il parco si arricchì inoltre di piante rare ed essenze esotiche, palme, ginko biloba, cedri, di viali e boschetti e venivano allevati i pavoni.
George Wurts morì nel 1928 e la moglie donò la villa allo stato italiano, a condizione che fosse destinata a parco pubblico.
Attualmente la villa è in stato di abbandono, le fontane vuote, le panchine spezzate, statue imbrattate, spazzatura ovunque, avanzi di picnic. I problemi di manutenzione sono gravi e la villa in molte parti ha bisogno di interventi urgenti di restauro: speriamo che un comitato di cittadini faccia presto sentire la sua voce al Comune di Roma. Contattate il "Comitato Ambiente Roma 16" su questo blog, alla mail:
ambienteroma16@gmail.com



(foto di Angelo Franceschi)

martedì 11 agosto 2009

Il “Piano Casa” della Regione Lazio


Il Consiglio della Regione Lazio ha approvato giovedì 6 agosto il “Piano casa”
Ecco alcuni dei punti di maggior rilievo:
- centri storici, aree naturali protette e aree di edificabilità assoluta sono esclusi da qualsiasi intervento;
- gli ampliamenti previsti riguardano abitazioni fino a un massimo di 1000 metri cubi, dove si potranno costruire, solo in adiacenza alle abitazioni, al massimo 200 metri cubi di ampliamenti, equivalenti a 62,5 metri quadrati circa;
- si possono demolire e ricostruire edifici con aumenti di cubatura massimi del 35% a condizione che vengano superati di almeno il 10% gli obiettivi di risparmio energetico e fonti rinnovabili stabiliti da leggi nazionali e regionali;
- gli ampliamenti possibili salgono fino al 60 per cento se gli interventi riguardano veri e propri programmi di riqualificazione ambientale, con la liberazione di aree di pregio (parchi, litorali, zone vincolate), che vengono rinaturalizzate e rese pubbliche e la ricostruzione in zone idonee;
- viene stanziato 1 miliardo di euro in 10 anni per costruire e/o recuperare case popolari; vengono concessi finanziamenti e agevolazioni alle persone anziane a basso reddito che ristrutturano i loro appartamenti, sempre per renderli più efficienti dal punto di vista energetico;
Intervento completo di Enrico Fontana capogruppo di Sinistra e Libertà alla Regione Lazio

Continuano le potature fuori stagione


Grandi lavori di potatura a Viale Trastevere secondo un programma che abbraccia tutta la città. E dei platani rimane solo lo scheletro proprio nel periodo estivo in cui la potatura andrebbe evitata.
Una operazione che ha comportato chiusure di lunghi tratti, traffico alternato, sostituzione della linea tramviaria dell' 8 con autobus e spostamenti di fermate, seguita con preoccupazione dai cittadini «anche perché con questo caldo gli alberi ci portavano ombra e un po’ di fresco». Preoccupazioni sono state espresse anche dai botanici. E’ questo il momento più indicato per potare i platani romani? «Qualsiasi albero ornamentale o fruttifero che sia non deve essere mai potato d' estate - spiega il patologo vegetale Marco Scortichini, dell' Istituto sperimentale di frutticultura - Tanto più che con questo caldo intenso le piante sono sottoposte a un ulteriore stress. La potatura deve essere fatta fisiologicamente quando un albero è privo di foglie ».

domenica 9 agosto 2009

Pasolini e le case popolari di Donna Olimpia

Le foto sono tratte dal sito www.pasolini.net

Il quartiere di Donna Olimpia era nato negli ani ’30 come borgata per dare una sistemazione agli sfollati delle case demolite per gli sventramenti del centro storico: a questi si aggiungevano gli immigrati e i senza casa. E così erano sorti gli enormi casermoni, costruiti dall’Istituto Case Popolari, il n. 5 di piazza Donna Olimpia e il n. 30 di via di Donna Olimpia.
Pier Paolo Pasolini si era trasferito nel 1954 a Monteverde, in via Fonteiana e questi anni a Donna Olimpia saranno molto fecondi. Lo scrittore ricorda il quartiere e la gente di Donna Olimpia nel romanzo RAGAZZI DI VITA.

«Quattro palazzoni tutti collegati fra loro, in modo che le file e le diagonali di finestre non avevano interruzioni e si allineavano tutt'intorno per centinaia e centinaia di metri in lungo e in largo, e così le trombe delle scale, che si riconoscevano all'esterno per le enormi file verticali di finestre rettangolari: mentre sotto, tra arcate, sottopassaggi, portichetti, in stile novecento fascista, si stendevano sei o sette cortiletti interni, di vecchia terra battuta, con i resti di quelle che avrebbero un tempo dovuto essere aiuole, tutti cosparsi di stracci e carte, in fondo all'imbuto delle pareti che si alzavano fino alla luna»
“Borgata di palazzoni popolari, i grattacieli, costruiti nel ‘37, grandi come catene di montagne, con migliaia di finestre, in fila, in cerchi, in diagonali, sulle strade, sui cortili, sulle scalette, a nord, a sud, in pieno sole, in ombra, chiuse o spalancate, vuote o sventolanti di bucati, silenziose o piene di caciara delle donne o delle lagne dei ragazzini. Tutt’intorno si stendevano ancora prati abbondanti, pieni di gobbe e ponticelli...”
Così descrive Pasolini i “grattacieli” sorti sulla strada che copre il fosso di Tiradiavoli, la marrana alimentata dalle acque provenienti della valle dei Daini di Villa Pamphili. Ne ricorda la data di costruzione una iscrizione in rilievo, sulla sommità dell’edificio che si affaccia sul cortile interno: MCMXXXII, X anno dell’era fascista e ripristinata dalla giunta regionale diretta da Storace.

giovedì 6 agosto 2009

Uccelli di Villa Pamphili: il picchio verde


E' gradevole arrivare a Villa Pamphili in questi giorni di canicola e sentire il canto del Picchio verde (Picus viridis). Il picchio a Roma è presente e nidificante a Villa Pamphili e a Villa Ada e nelle Riserve naturali intorno alla città ed è facile da identificare per il suo verso che somiglia ad una risata prolungata; lo si vede spostarsi da un albero all’altro con il volo ondeggiante tipico dei picchi: dopo 4-5 battiti d’ala per risalire scendono in picchiata ad ali chiuse. Lungo circa 31 centimetri, peso tra i 160 e i 250 gr, ha la testa è verde chiaro con un cappuccio rosso. Il suo cibo preferito sono le formiche, che cattura grazie ad una lingua appiccicosa di circa 10 centimetri con una punta mobile che gli permette di scovare le formiche anche negli angoli e anfratti più nascosti; la dieta viene integrata con insetti nascosti nei tronchi morti e con larve di api e vespe. i picchi verdi nidificano in buchi scavati nei tronchi. Dopo un incubazione di circa 15-19 gg nascono i piccoli; l'involo si ha dopo una ventina di giorni, ma la completa indipendenza si ha dopo a 35 giorni dalla schiusa.
Il taglio di alberi di alto fusto, maturi, i processi di urbanizzazione e la frammentazione ambientale limitano la presenza di questa specie, già considerata in uno stato sfavorevole di conservazione.

mercoledì 5 agosto 2009

La Regione Lazio ed il Piano casa


nella foto: Picchetto contro gli sfratti a Magliana
La carica delle forze dell’ordine contro i manifestanti mentre si discuteva il piano casa, è stato un brutto momento, ma per fortuna la giornata si è conclusa in modo propositivo.
Ci siamo impegnati ad accogliere le istanze dei comitati affinché il piano casa regionale non sia solo un piano per l’ampliamento delle cubature, come ha invece previsto il governo di centro destra, ma un vero e proprio piano per la casa. Da dopo la pausa estiva si cercherà di trovare una soluzione per il problema della casa con finanziamenti stabili e si cercherà anche di creare un osservatorio permanente per il monitoraggio dell’emergenza abitativa.
Va comunque ricordato che il Lazio in questi anni si è impegnato tanto per il problema casa, anche se siamo consapevoli che va fatto ancora di più.
La giunta Marrazzo ha stanziato dal 2005 ad oggi, per edilizia agevolata e per l’edilizia sovvenzionata, complessivamente oltre 1,5 mld di euro.
In particolare per 595 milioni sull’edilizia agevolata, attraverso le delibere di giunta sono statiti stanziati 450 milioni a favore dei bandi per le cooperative edilizie, 110 milioni per l’acquisto e l’autorecupero di alloggi degli enti, anche attraverso l’ATER; altri 35 milioni per sostenere i mutui agevolati per la prima casa.
Altri 137 milioni sull’edilizia agevolata, attraverso le delibere di giunta. Nello specifico: 40 milioni per il bando “20mila Alloggi”, 70 milioni per alloggi di housing sociale, 18 milioni per alloggi anziani e 9 milioni per centri handicap.
Sulla sovvenzionata sono stati stanziati 200 milioni per l a costruzione di nuove case di edilizia popolare, 100 milioni per la manutenzione di dell’esistente, 140 milioni per l’emergenza abitativa di Roma ( 62 milioni) e degli altri comuni del Lazio (80 milioni).
Inoltre sono ancora presenti oltre 250 milioni presso la Cassa Depositi e Prestiti a fronte di progetti di edilizia popolare da attivare o riprogrammare.
Sul fronte degli affitti agevolati, la regione Lazio, ha portato da 10 a 15 milioni l’anno il contributo regionale alle risorse nazionali per garantire a tutti i richiedenti le agevolazioni per l’affitto.
Sono state creati gli sportelli informativi e di contatto delle ATER con gli utenti, per 1,5 milioni di euro l’anno, nonché finanziati contratti di servizio con le stesse ATER per 5 milioni di euro l’anno.
E infine per la nuova legge per la casa sono sati già accantonati 150 milioni di euro per il triennio 2009-2011. (Comunicato dell'ass. Luigi Nieri)

La regione Lazio e la pillola Ru486


Con la registrazione nel prontuario farmaceutico e dopo la pubblicazione nella gazzetta ufficiale le Regioni sono tenute a garantire l’utilizzo del farmaco.
“Nei presidi sanitari della nostra Regione, e nel rispetto della sensibilità di ognuno - dice Alessandra Tibaldi, assessore regionale al Lavoro, pari opportunità e politiche giovanili, - sarà assicurata la somministrazione della Ru486 per l’interruzione di gravidanza. Peraltro la somministrazione è già in atto in 26 ospedali del Piemonte e della Toscana dal 2005, dell’Emilia Romagna, delle Marche e della Provincia autonoma di Trento dal 2006, della Puglia dal 2007″.
“L’interruzione di gravidanza per via farmacologica entro la settima settimana di gestazione - prosegue Tibaldi - garantisce alle donne una tecnica meno invasiva; proprio per questo l’Agenzia italiana del farmaco ha dato il via libera all’utilizzo della RU486. Inoltre la somministrazione sarà effettuata soltanto all’interno degli ospedali secondo quanto stabilito dalla legge 194. Colpisce come ancora oggi si assista ad un attacco nei confronti di un diritto acquisito per legge e si possa mettere in discussione la libertà di scelta delle donne di decidere sul proprio corpo per una maternità consapevole. Per parte nostra ci impegniamo, con l’assessore alla Sanità e le consigliere regionali, a potenziare la rete dei consultori nella nostra regione affinché siano punti di riferimento per l’educazione sessuale, la contraccezione e la prevenzione“.