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Il blog per le elezioni municipali e comunali del circolo SEL "Fabrizio Giovenale".

sabato 30 giugno 2012

Vendola a Bersani: "No alleanze senza Idv"


 "Senza coalizione, no alle primarie"
Con chi si schiererà SEL alle prossime elezioni? La domanda è diventata d'attualità soprattutto dopo l'apertura a Bersani dell'Udc di Casini e la tensione esplosa tra il Pd e Di Pietro. Il leader di Sel ha risposto con una conferenza stampa fatta proprio con il numero uno dell'Italia dei Valori. "Senza Di Pietro io non ci sto", spiega. "Chiediamo - aggiunge - una risposta chiara al Pd: non si può immaginare di essere alleati effimeri, virtuali, o residuali". "Un'alleanza tra Pd e Udc non mi trova interessato. Dico sì a un dibattito e ad un punto di compromesso con i moderati, ma dico no alla resa della sinistra".
E ancora: "Se c'è Casini e non c'è Di Pietro e ci sono le primarie, io non so che cosa siano in quel caso le primarie. Non sono interessato né a un concorso di bellezza nè a partecipare a un congresso del Pd".

giovedì 21 giugno 2012

Primarie a Roma, di Luigi Nieri


Oramai ci siamo. E’ il momento di decidere cosa fare a Roma. Un colpevole ritardo sarebbe grave e imperdonabile. Alemanno ha governato male. Ha messo in piedi un progetto politico che ha mixato incapacità, chiacchiere e post-fascismo. Si è circondato di amici e commilitoni incompetenti.
Detto questo, ora tocca alla sinistra e tocca a Sel essere il motore del cambiamento.


Con il Pd a Roma si sono realizzate imprese importanti, ma su molte questioni ci siamo trovati addirittura su fronti contrapposti: penso a molte scelte sull’urbanistica, sui diritti civili, sul lavoro.
Almeno quattro sono le grandi questioni su cui è necessaria una svolta radicale a sinistra: nuove regole della mobilità che rimettano al centro la persona e non l’automobile; protezione e promozione di una politica di tutela dei beni pubblici, contro ogni forma di privatizzazione, a partire dall’acqua; nuovo welfare inclusivo e universale che non abbia paura della immigrazione e dell’orientamento sessuale ma anzi li valorizzi e che ridefinisca la sicurezza come un ambito di coesione sociale e non di ordine pubblico; lotta senza fine agli abusi edilizi, alla cementificazione, all’inquinamento.
Per fare queste cose a Cagliari con Zedda, a Milano con Pisapia, a Rieti con Petrangeli, a Genova con Doria e prima di tutti in Puglia con Nichi non ci siamo affidati mani e piedi al Pd, ma abbiamo messo al centro sin dalle primarie nostre candidature. Abbiamo scelto nostri autorevoli candidati e abbiamo vinto le primarie.
Siamo andati a pescare dentro l’elettorato del Partito democratico e siamo risultati vincitori. Dove non l’abbiamo fatto e ci siamo affidati al Pd abbiamo perso e male (vedi Napoli e Palermo). Sel si è finora caratterizzata come forza politica capace di esprimere una classe dirigente affidabile e di qualità. Non c’è quindi ragione per non chiedere ad alta voce le primarie per scegliere il candidato sindaco a Roma.
Non c’è ragione perché si rinunci a presentare o appoggiare una candidatura che venga dal mondo largo della sinistra, dalle organizzazioni sociali, dai movimenti e non dal Pd. Non c’è ragione logica perché Sel sostenga alle primarie il candidato del Pd. In ogni caso, se lo farà sarà difficile poi spiegare ai cittadini e alle cittadine romane in cosa sia diversa Sel dal Pd quando dovranno esprimersi nel chiuso dell’urna elettorale.

 L’intervento  di Luigi Nieri interpreta  lo stato d’animo di tanti iscritti a SEL,  di donne e uomini di movimenti, di associazioni, di professioni che si assumono a diverso titolo responsabilità nella città.  Aver subito l’amministrazione di destra non ci ha fatto dimenticare  i peccati e le carenze  del centro sinistra che Luigi ha citato. Ricominciamo di là e non rinunciamo ad esprimere un  candidato ed  un   programma su ambiente, edilizia, mobilità, servizi.
Si tratta di difendere  la nostra identità e di dare un contributo di valore  ad un’eventuale alleanza    con il PD.

domenica 17 giugno 2012

Grecia, siamo con Syriza

 Syriza bloccherà tutte le leggi sulla liberalizzazione dei rapporti di lavoro e riporterà in vigore i contratti collettivi di settore,  l’unica via europea per la definizione di diritti e obblighi su lavoro e per le retribuzioni. Non   procederà a un ulteriore taglio del 25% degli stipendi nel settore privato, come vorrebbe la Troika, per il secondo semestre del 2012. Gli stipendi base del settore pubblico, saranno di settecentodiciotto euro  al mese. Diciamo no, ovviamente, ai contratti di lavoro aziendali e personali. 

martedì 12 giugno 2012

Le bandiere rosse ritornano a Mosca

Mosca: Centomila in marcia contro Putin. 

Centomila persone partecipano al corteo organizzato nel centro della città. In testa il leader della sinistra Udaltsov .


I moscoviti sono  stanchi di Putin e  scendono in piazza, manifestano  una rabbia che si sta trasformando in un profondo disprezzo per un governo autoritario  e che rende  sempre più difficile il diritto a manifestare. Massiccia la presenza dei comunisti del Fronte di Sinistra, il cui leader Sergei Udaltsov, un   avvocato di 35 anni,  più volte arrestato è stato trattenuto per mesi in prigione   per la sua attività politica.  Secondo Amnesty International Sergei Udaltsov è un perseguitato politico: la scorsa settimana è stato condannato ancora una volta a  15 giorni  di  carcere per aver  guidato per le strade di Mosca la prima manifestazione  contro Vladimir Putin dopo la sua nomina a premier.
Secondo Udaltsov  il suo partito non è nostalgico dell'Unione Sovietica  e non vuole ritornare all'economia pianificata, ma vuole preservare ciò che di buono c'era nel sistema dei soviet adottando nuovi percorsi per lo sviluppo.

domenica 10 giugno 2012

Campo rom della Monachina

Festa e   cena solidale  nel campo della comunità   rom della Monachina, con cui abbiamo  da tempo  buoni rapporti. Qualcuno della comunità ha collaborato con la cooperativa "Il Parchetto" ed un gruppo di Monteverde Antirazzista  ha organizzato  il doposcuola per i bambini delle medie e delle elementari. La serata, caratterizzata da condivisione e affetto,  è stata organizzata dal circolo di SEL "Fabrizio Giovenale" del Municipio 16 e da Monteverde Antirazzista.
 
Il campo della Monachina,  dove vivono circa duecento rom in  Italia da una ventina di anni,  esiste da più di quindici anni fa su un  terreno forse   di  proprietà dell’Anas. Si trova in una  situazione   precaria perchè non ha  nè elettricità, nè fogne. Per per la cucina ed il riscaldamento vengono usate stufe a legna o a bombole di gas.
Siamo contrari  a qualsiasi tentativo di sgombero di questo 
campo, piccolo ed abbastanza  ordinato e pulito. 

Federico dell'ARCI- Solidarietà circondato dai bambini del campo.

Alberto, il nostro grande imprenditore sociale, si occupa anche delle grigliate.

Persone di diversa età e comunità condividono il piacere di una serata di inizio estate

domenica 3 giugno 2012

I lavoratori al centro della politica


Stefano Fassina

Il lavoro prima di tutto

L'economia, la sinistra, i diritti, 2012, pp. VI-194, € 16,50

 Non siamo dentro una lunga crisi ma nel mezzo di una grande transizione. Tra il 2007 e il 2008 si è rotto l’equilibrio, insostenibile sul piano macroeconomico, sociale e ambientale, promosso nel trentennio alle nostre spalle dal paradigma neo-liberista. La causa di fondo della rottura non è la finanza avida e irresponsabile. È la regressione del lavoro, dei padri e dei figli, e la conseguente impennata della disuguaglianza di reddito, ricchezza, mobilità sociale e, inevitabilmente, potere economico, mediatico e politico. L’insistenza dei conservatori europei e di larga parte delle tecnocrazie sulla ricetta liberista per uscire dal tunnel porta – è sempre più evidente – alla fine del modello sociale europeo e delle democrazie delle classi medie, oltre che al collasso dell’euro e dell’Unione europea.
Le forze del centrosinistra per un lungo periodo sono corse dietro alle mode del momento: ritiro della politica per l’autoregolazione dell’economia; demonizzazione dell’intervento pubblico; «meno ai padri più ai figli»; archiviazione del partito intellettuale collettivo per il vuoto leaderismo mediatico. 

Stefano Fassina, classe 1966, è dal dicembre 2009 responsabile del dipartimento Economia e Lavoro del Partito democratico. È stato per un lungo periodo economista al Fondo monetario internazionale e, prima e dopo, consigliere economico al ministero dell’Economia con Carlo Azeglio Ciampi e Laura Pennacchi, con Tommaso Padoa Schioppa e Vincenzo Visco. Si è laureato all’Università Bocconi in Discipline economiche e sociali.

venerdì 1 giugno 2012

Sfregiato l'articolo 18, di Nichi V endola

 Il voto di oggi al Senato rappresenta un passo indietro nella civiltà dei diritti del mondo del lavoro, precarizza ulteriormente il nostro mercato del lavoro, sfregia l’articolo 18 e non risponde alle giovani generazioni imprigionate nella precarietà esistenziale. L’asprezza della crisi sociale ed economica meriterebbe risposte forti e coraggiose, sia in termini di rilancio di politiche attive per il lavoro e di difesa e valorizzazione del patrimonio industriale, sia in termini di riqualificazione e irrobustimento del Welfare. Si va invece nella direzione contraria.
 Si sono illuse le giovani generazioni, in loro nome si è approvata una riforma che peggiora le condizioni dei precari, delle partite IVA e dei lavoratori autonomi, lasciati senza sostegno al reddito e distruggendo il poco welfare rimasto.


 Il dogmatismo ideologico dei liberisti al governo rifugge dal confronto con la realtà e impone scelte che stanno aggravando la crisi del Paese. Al dramma della disoccupazione crescente si risponde con i licenziamenti facili. Una volta aperto quel varco nel settore privato, di conseguenza si reclama la libertà di licenziamento anche nel pubblico.