
Due le centrali previste nel Lazio, nei vecchi siti di Borgo Sabotino (Latina) e Montalto di Castro (Viterbo)

Le nuove centrali italiane potranno sorgere in gran parte nelle immediate vicinanze dei siti che ospitano gli impianti chiusi dopo il referendum del 1987: Trino Vercellese (Vercelli), Caorso (Piacenza), Latina e Garigliano di Sessa Aurunca (Caserta). Nella nuova lista rientra anche Montalto di Castro (Viterbo), già candidata a ospitare una centrale nucleare prima che l’Italia dicesse addio all’energia dell’atomo. Del resto, i criteri di base nella valutazione dei siti non sono cambiati, e le zone che andavano bene fino a 22 anni vanno bene oggi perché non presentano fattori di rischio geologico (terremoti, alluvioni e frane)”.
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