
La vicenda del pastificio Costa, è il sintomo di un modo di procedere quantomeno disattento. Il 27 gennaio 2000 passava in Consiglio Comunale una Delibera con la quale si permutava l’immobile di via Bettoni con una area del Parco della Valle dei Casali. Una Delibera che i più votarono nella confusione dell’ultima seduta del Consiglio prima della dipartita del sindaco Rutelli con un ordine dei lavori di un centinaio di delibere, affrontate assai distrattamente. Tale permuta si fondava su di una stima di valore immobiliare che mi lasciò assai perplessa, tant’è che non votai la Delibera in questione, tanto più che il municipio XVI aveva individuato precedentemente quell’immobile quale possibile propria sede, in sostituzione dell’attuale che è sottodimensionata e se non sbaglio in locazione. Inoltre nello stesso edificio il comune aveva concesso uno spazio per un Museo del Cinema. Stessa distrazione vi è stata al momento dell’approvazione della delibera 113 del 2006 ancora una volta alla vigilia delle elezioni. Un gran calderone in cui ci si proponeva il recupero urbanistico ed edilizio del compendio immobiliare facente parte dell’ambito di valorizzazione B.18. In realtà non si trattava di recupero ma di demolizione e di ricostruzione di un edificio inserito nel nuovo PRG nella carta della qualità quindi, vincolato. Elemento quest’ultimo assolutamente non citato in delibera, per cui, con una mia interrogazione chiedevo ed ottenevo di bloccare tale intervento. La sopraintendenza in data 15/9/2006 dava un suo parere negativo che sembrava bloccare tutto. Invece è arrivata in aula la Delibera di modifica dell’Accordo di Programma a procedimento penale aperto. Il Consiglio Comunale di Roma di nuovo votava tale provvedimento inconsapevolmente. Credo di esser stata l’unica della maggioranza a votare contro. Spero che la magistratura faccia chiarezza una volta per tutte a partire dalla genesi di tale vicenda.
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