
Alla fine dell'800 il giardino delle Serre era caratterizzato dalla presenza di agrumi, una specie di "orangerie"; inoltre l'area verde appariva come una serie di percorsi con ampie curve e gruppi arborei, aiuole fiorite a disegno, molte palme che gli davano un aspetto esotico.
Le serre sono state restaurate 8 anni fa, dopo decenni di abbandono: il progetto di restauro prevedeva il recupero dei percorsi ottocenteschi, il completamento dei filari di palme e di alberi da frutta ed il il ripristino dell'antica recinzione in ferro e in legno. Fino a poco tempo fa inoltre una parte degli ampi locali era destinata a laboratorio didattico per i bambini e le scuole.
Non ci sembra quindi accettabile la proposta dell’assessore alla Cultura del Comune di trasformarle in ristoranti: la giunta Alemanno procede con una politica di commercializzazione del verde pubblico gabellata come riqualificazione, che snatura i parchi di Roma. Nelle serre ottocentesche di Villa Pamphili non ristoranti, quindi, ma vivai, per provvedere alle esigenze del territorio della Villa, e laboratori didattici, in continuità con la natura e la vocazione di queste strutture.
1 commento:
Complimenti per il blog, al quale faro' un link dal mio (che pero' e' in lingua inglese: www.sustainablerome.net). Vivo vicino Villa Pamphilj e sono pienamente d'acordo che no c'e bisogna di nuovi risoranti ma sicuramente spazi didatici o ludici.
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