Gli studenti lottano anche contro la legge sull'autogoverno delle istituzioni scolastiche. Qualcuno la giudica una buona legge. Per noi non lo è affatto.
Non lo è perché è molto simile alla prima parte della proposta di legge Aprea presentata nel 2008, alla quale il centro sinistra si era sempre dichiarato contrario.
Non lo è perché si basa su una distinzione tra funzioni di indirizzo e di gestione, che determina uno svuotamento delle funzioni del Consiglio di istituto ( nel nuovo testo si chiama Consiglio dell'autonomia) e un accentramento di potere nelle mani del dirigente.
Non è una buona legge perché vengono stravolti i criteri di rappresentanza delle componenti che vivono e lavorano nella scuola: scompaiono i consigli di classe, i rappresentanti di classe, le assemblee e i comitati dei genitori, le assemblee degli studenti, i rappresentanti del personale tecnico e amministrativo. Secondo la proposta, saranno i singoli Consigli dell'autonomia a prevedere norme al riguardo nei regolamenti di istituto, senza alcun vincolo, senza stabilire che tipo di rappresentanza, quali poteri, quali meccanismi di nomina, quale agibilità all'interno della scuola.
ed insegnanti
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