Le elezioni politiche sono sempre più vicine e la settimana è iniziata con borsa a picco e spread sopra quota 350.
Dal Rapporto Istat sulla povertà: a rischio il 28 per cento degli italiani: +3,8 rispetto al 2010. Nel 2011 il 28,4 per cento delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale.
Per fronteggiare la crisi bisogna investire nel rilancio dell’economia e redistribuire della ricchezza: è ora che i mercati finanziari e le banche si facciano da parte. Cambiare rotta si può e si deve. Basta con la subalternità ai mercati finanziari, basta con una politica economica che aumenta le sofferenze sociali e accentua la depressione e la recessione dell’economia reale.
Il “cambio di rotta” consiste, dunque, nell’uscire dalla crisi con un modello di sviluppo in cui alcune merci, consumi, pratiche economiche siano giustamente condannate alla decrescita (il consumo di suolo, la mobilità privata, la siderurgia inquinante) e altre siano invece destinate a crescere; quelle di un’economia diversa che abbia tre pilastri: la sostenibilità sociale e ambientale; diritti di cittadinanza, del lavoro, del welfare degni di un paese civile; la conoscenza come architrave di un sistema di istruzione e di formazione capace di far crescere il paese con l’innovazione e la qualità.
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