In una sala sono esposti tutti gli attrezzi usati nel lavoro in campagna: c'è molto materiale, si potrebbe costruire un vero e proprio ecomuseo.
Castel di Guido è un pezzo di Agro Romano sull’Aurelia alle porte di Roma ed i suoi 2000 ettari sono gestiti da un'azienda agricola del Comune di Roma. L'area, finora scampata alla cementificazione, ricade all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano ed ha un notevole interesse paesaggistico e produttivo: vi si pratica la coltivazione biologica di cereali (grano, orzo, ecc.) e di colture foraggiere. Nel 1941 Castel di Guido, allora di proprietà del Pio Istituto Santo Spirito e degli Ospedali Riuniti di Roma, fu trasformato in Centro di lavoro e dopo la guerra divenne azienda agricola del Comune di Roma.
L’azienda è nota anche per un grande allevamento di vacche maremmane: nel caseificio vengono prodotti caciocavallo, mozzarella, pecorino, pecorino primo sale e anche carne di vitellone della Maremma DOP.
Negli ultimi dieci anni vi sono stati piantati migliaia di alberi in attuazione alla Legge Rutelli - un albero piantato per ogni nuovo nato del comune di Roma. Dal 1999 a Castel di Guido c’è anche un’oasi della LIPU di 180 ettari, dove sono presenti numerose specie animali; sono 160 gli uccelli censiti sino ad ora, tra cui il nibbio bruno, il gruccione e naturalmente la rondine, simbolo dell'Oasi. Numerosi anche i mammiferi, il tasso, l'istrice, la volpe e la faina. A Castel di Guido sono stati rinvenuti parecchi importanti siti archeologici, tra cui due ville imperiali, la villa delle Colonnacce e quella dell’ Olivella, che sembra appartenesse all’imperatore Antonino Pio.
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