domenica 12 dicembre 2010
Festa a Castel di Guido
Domenica 12 dicembre folla delle grandi occasioni alla presentazione del progetto sulle donne ex braccianti nella tenuta di Castel di Guido. Faceva abbastanza freddo e il sole non ha neanche fatto capolino, ciò nonostante l'incontro è stato partecipato e ricco di iniziative.
Foto di Anna Maria Riccardi
La sala del museo contadino era piena di amiche ed amici che hanno seguito con interesse e partecipazione la presentazione del progetto, la proiezione del blog e di foto storiche e naturalistiche della tenuta.
Presenti anche molte delle donne che nelle interviste hanno raccontato il lavoro e la vita nel borgo quando a Castel di Guido e a Palidoro si producevano una gran quantità di prodotti agricoli e vi lavoravano centinaia di donne.
Dopo la prima presentazione nel museo, c'è stata la visita guidata al borgo storico, alle stalle delle mucche da latte frisone, all'uliveto e ad alcuni scorci di paesaggio agrario.
Michele ha spiegato come le aree verdi, riserve naturali o tenute agricole, forniscono benefici molto importanti alla città ed ai cittadini: attività ricreative ed educative, protezione delle risorse idriche, conservazione della biodiversità, turismo, corretta e sana alimentazione. Ciò nonostante l'opinione pubblica ne percepisce con difficoltà l'importanza ed il valore.
Alessia, responsabile dell'Oasi Lipu di Castel di Guido, mentre rimette in libertà un gheppio, tra l'entusiasmo dei presenti, in particolare dei bambini. Il piccolo rapace, ferito dalla fucilata di un cacciatore, è stato curato con successo presso il Centro rapaci della LIPU di Roma nel Bioparco.
Un ringraziamento particolare anche al gruppo di ragazze di Filo Verde, il movimento che si batte per riqualificare il verde urbano attraverso l’agire partecipato.
Foto di Anna Maria Riccardi
La sala del museo contadino era piena di amiche ed amici che hanno seguito con interesse e partecipazione la presentazione del progetto, la proiezione del blog e di foto storiche e naturalistiche della tenuta.
Presenti anche molte delle donne che nelle interviste hanno raccontato il lavoro e la vita nel borgo quando a Castel di Guido e a Palidoro si producevano una gran quantità di prodotti agricoli e vi lavoravano centinaia di donne.
Dopo la prima presentazione nel museo, c'è stata la visita guidata al borgo storico, alle stalle delle mucche da latte frisone, all'uliveto e ad alcuni scorci di paesaggio agrario.
Michele ha spiegato come le aree verdi, riserve naturali o tenute agricole, forniscono benefici molto importanti alla città ed ai cittadini: attività ricreative ed educative, protezione delle risorse idriche, conservazione della biodiversità, turismo, corretta e sana alimentazione. Ciò nonostante l'opinione pubblica ne percepisce con difficoltà l'importanza ed il valore.
Alessia, responsabile dell'Oasi Lipu di Castel di Guido, mentre rimette in libertà un gheppio, tra l'entusiasmo dei presenti, in particolare dei bambini. Il piccolo rapace, ferito dalla fucilata di un cacciatore, è stato curato con successo presso il Centro rapaci della LIPU di Roma nel Bioparco.
Un ringraziamento particolare anche al gruppo di ragazze di Filo Verde, il movimento che si batte per riqualificare il verde urbano attraverso l’agire partecipato.
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