mercoledì 29 dicembre 2010
Da Massimina, terra di frontiera sul razzismo.
Un primo incontro di Monteverde Antirazzista e SEL RM 16 con i nomadi del campo della Monachina. Presente anche Marco Giustini, dei Grilli Romani, consigliere municipale. Un segnale di solidarietà dopo le mobilitazioni razziste organizzate nel quartiere dalla destra e non solo. A gennaio seguiranno altre iniziative.
"A Massimina la xenofobia sulla questione rom si copre di ipocrisia: quella dei politici locali di destra che furbescamente alimentano il clima razzista per trarne consensi elettorali, c'è l'ipocrisia di un parroco che non sa cosa vuol dire accoglienza. Poi c'è anche l'ipocrisia del PD che insegue il consenso alimentando di fatto la sensazione che l'unica uscita dal problema sia LA CACCIATA DEI ROM.
Per quanto ci riguarda cerchiamo di costruire rapporti con il vicino campo della Monachina e di aiutare qualcuno di loro ad inserirsi in progetti lavorativi, perché un altro modo di vedere il mondo noi ce lo abbiamo.
Bisogna calarsi nel contesto che si vive in periferia a Roma, per capirne le tante sfaccettature: il controllo del territorio a fini di consenso elettorali, la carenza di servizi, di spazi di cultura, la difficoltà di arrivare in città...... Lo straniero è visto con paura e timore, favorire una socialità basata sull'identità non fa altro che aumentare il fossato." Alberto del circolo di SEL Roma 16 (Massimina)
Nella foto lo sgombero di un campo rom
I risultati del piano nomadi
"Messo a punto con molto clamore dal sindaco Alemanno con il supporto del ministro degli Interni, il piano nomadi rappresenta il fallimento degli obiettivi sbandierati davanti agli occhi dell'Unione europea e del'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, che più volte hanno stigmatizzato le politiche italiane sui Rom.
Emergono condizioni di emarginazione, segregazione, esclusione dal mondo del lavoro e dalla stessa società che costituiscono intollerabili violazioni dei diritti umani e in particolare dei diritti dei fanciulli, violazioni riassunte dall'espressione sintetica quanto esatta: "istituzionalizzazione di una dinamica discriminatoria".
"A Massimina la xenofobia sulla questione rom si copre di ipocrisia: quella dei politici locali di destra che furbescamente alimentano il clima razzista per trarne consensi elettorali, c'è l'ipocrisia di un parroco che non sa cosa vuol dire accoglienza. Poi c'è anche l'ipocrisia del PD che insegue il consenso alimentando di fatto la sensazione che l'unica uscita dal problema sia LA CACCIATA DEI ROM.
Per quanto ci riguarda cerchiamo di costruire rapporti con il vicino campo della Monachina e di aiutare qualcuno di loro ad inserirsi in progetti lavorativi, perché un altro modo di vedere il mondo noi ce lo abbiamo.
Bisogna calarsi nel contesto che si vive in periferia a Roma, per capirne le tante sfaccettature: il controllo del territorio a fini di consenso elettorali, la carenza di servizi, di spazi di cultura, la difficoltà di arrivare in città...... Lo straniero è visto con paura e timore, favorire una socialità basata sull'identità non fa altro che aumentare il fossato." Alberto del circolo di SEL Roma 16 (Massimina)
Nella foto lo sgombero di un campo rom
I risultati del piano nomadi
"Messo a punto con molto clamore dal sindaco Alemanno con il supporto del ministro degli Interni, il piano nomadi rappresenta il fallimento degli obiettivi sbandierati davanti agli occhi dell'Unione europea e del'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, che più volte hanno stigmatizzato le politiche italiane sui Rom.
Emergono condizioni di emarginazione, segregazione, esclusione dal mondo del lavoro e dalla stessa società che costituiscono intollerabili violazioni dei diritti umani e in particolare dei diritti dei fanciulli, violazioni riassunte dall'espressione sintetica quanto esatta: "istituzionalizzazione di una dinamica discriminatoria".
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