martedì 12 aprile 2011
Le case dell’Enasarco: noi, loro, gli altri (2)
Ci scusiamo con l'autrice, Angela Bernardini, ma l'articolo è molto lungo e ne pubblichiamo solo due stralci.
........gli inquilini dell'Enasarco faranno, comprandosi la casa, l'affare della loro vita: diritto di prelazione, sconto del 30% sul prezzo di mercato, più un ulteriore sconto del 10% in caso di acquisto da parte del 70% della totalità degli inquilini di un palazzo (con conferimento di mandato collettivo, guarda un po', ai sindacati firmatari), mutui a condizioni vantaggiosissime (durata fino a 40 anni senza limiti di età, tassi iperscontati, convenzioni con notai, caffè e cornetto), ampie tutele per chi non potrà comprare. A questo punto, un buon numero di inquilini, che non hanno l'anello al naso e non sono molto convinti che si stia prospettando l'affare della loro vita, decidono di vederci più chiaro. Si costituiscono in Comitati, e iniziano a fare le pulci su queste magnifiche condizioni di vendita. Scoprono che il 30% di sconto viene concesso a chiunque compra un appartamento occupato, che il limite massimo di età per avere il mutuo di 40 anni è 38 anni (i mutui sono infatti concedibili dalla BNL per 40 anni se la somma dell'età anagrafica e quella degli anni di durata non supera 78),
chi non potrà comprare rischia di trovarsi sotto sfratto o, nella migliore delle ipotesi, ad avere una tantum un contratto di affitto di 5 anni + 3, a canoni sicuramente aumentati dai nuovi padroni (una SGR di cui Enasarco detiene quote consistenti), sempre che non superino i 33mila euro di reddito familiare annuo, in rapporto ai numeri dei membri della famiglia. Il prezzo non potrà superare il valore medio stabilito dall'Agenzia del Territorio, cosa di cui i sindacati vanno orgogliosi, dimenticandosi che è un parametro che non esiste ed è comunque più alto dei prezzi medi del mercato immobiliare. L'Enasarco poi stabilirà se e come tenere in considerazione le condizioni degli stabili e degli appartamenti, a suo insindacabile giudizio. Nel frattempo, la Fondazione procede a rinnovare i contratti scaduti, ma, poichè non sono proprio aggiornati con il lavoro, chiedono agli inquilini aumenti che sfiorano a volte l'80% del vecchio canone, con botte paurose di migliaia di euro di arretrati.
........gli inquilini dell'Enasarco faranno, comprandosi la casa, l'affare della loro vita: diritto di prelazione, sconto del 30% sul prezzo di mercato, più un ulteriore sconto del 10% in caso di acquisto da parte del 70% della totalità degli inquilini di un palazzo (con conferimento di mandato collettivo, guarda un po', ai sindacati firmatari), mutui a condizioni vantaggiosissime (durata fino a 40 anni senza limiti di età, tassi iperscontati, convenzioni con notai, caffè e cornetto), ampie tutele per chi non potrà comprare. A questo punto, un buon numero di inquilini, che non hanno l'anello al naso e non sono molto convinti che si stia prospettando l'affare della loro vita, decidono di vederci più chiaro. Si costituiscono in Comitati, e iniziano a fare le pulci su queste magnifiche condizioni di vendita. Scoprono che il 30% di sconto viene concesso a chiunque compra un appartamento occupato, che il limite massimo di età per avere il mutuo di 40 anni è 38 anni (i mutui sono infatti concedibili dalla BNL per 40 anni se la somma dell'età anagrafica e quella degli anni di durata non supera 78),
chi non potrà comprare rischia di trovarsi sotto sfratto o, nella migliore delle ipotesi, ad avere una tantum un contratto di affitto di 5 anni + 3, a canoni sicuramente aumentati dai nuovi padroni (una SGR di cui Enasarco detiene quote consistenti), sempre che non superino i 33mila euro di reddito familiare annuo, in rapporto ai numeri dei membri della famiglia. Il prezzo non potrà superare il valore medio stabilito dall'Agenzia del Territorio, cosa di cui i sindacati vanno orgogliosi, dimenticandosi che è un parametro che non esiste ed è comunque più alto dei prezzi medi del mercato immobiliare. L'Enasarco poi stabilirà se e come tenere in considerazione le condizioni degli stabili e degli appartamenti, a suo insindacabile giudizio. Nel frattempo, la Fondazione procede a rinnovare i contratti scaduti, ma, poichè non sono proprio aggiornati con il lavoro, chiedono agli inquilini aumenti che sfiorano a volte l'80% del vecchio canone, con botte paurose di migliaia di euro di arretrati.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Io ne sono un esempio:
Dipendente pubblica
Separata
2 figli adolescenti dei quali il primo disabile
...
mi è stata riconosciuta la fascia.protetta e il mio mensile è "schizzato" da 643 a 830 euro !!!
... E a breve, la famosa - famigerata, vendita a prezzi strabilianti! Dove andremo i miei figli ed io?
Silvy
Posta un commento