venerdì 8 ottobre 2010
Nell'orto per resistere. I «reduci» dell'Eutelia dalle barricate ai campi.
Una bizzarra idea è venuta ai cassintegrati dell’Eutelia - informatici, matematici, esperti di marketing: reinventarsi contadini e ricominciare dalla terra. Per salvare la loro azienda finita in mano agli squali hanno fatto e stanno facendo ancora di tutto. Sei mesi di occupazione, il presidio permanente davanti a Montecitorio, 57 giorni di picchetto, lo sciopero della fame. E, ora, questa idea, un po’ antica, dopo mesi di cassa integrazione, di dedicarsi alla terra. Nessuna ritirata. Solo un altro modo per continuare la lotta.
Via di Vigna Murata, Roma 70, Fonte Meravigliosa: 80 ettari di tenuta agricola, vigneti, uliveti, stalle per le mucche, maneggio, sopravvissuti alla cementificazione. Un posto incredibile, una miniera, di proprietà della Provincia di Roma, che già ospita altre piccole cooperative sociali e che l’istituto tecnico agrario Giuseppe Garibaldi, circa 700 alunni, ha accettato di dividere con i cassintegrati dell’Eutelia.
Primo approccio con la campagna
Per ora, avranno due ettari di terra (100 mq ciascuno) e le piante d’olivo che vorranno da coltivare a mezzadria.
«Ecco la nostra idea è stata proprio questa: vedere come si può attivare una comunità locale davanti alla crisi, mettere in rete realtà diverse del territorio e provare a inventarci un modello, riutilizzando l’esperienza degli orti urbani, già avviata in un altro quartiere di Roma. Garbatella», spiega il vicepresidente della Commissione ambiente della provincia di Roma,
Gianluca Peciola (SeL) principale sponsor di questa via alternativa alla cassintegrazione senza scampo. La Provincia ci mette 15mila euro per recintare la terra, costruire un pollaio, la rete di irrigazione e altre strutture di servizio. La scuola l’esperienza, la tecnica, il frantoio, le botti per il vino. I cassintegrati le braccia e la loro storia. (da Mariagrazia Gerina, Unità)
Via di Vigna Murata, Roma 70, Fonte Meravigliosa: 80 ettari di tenuta agricola, vigneti, uliveti, stalle per le mucche, maneggio, sopravvissuti alla cementificazione. Un posto incredibile, una miniera, di proprietà della Provincia di Roma, che già ospita altre piccole cooperative sociali e che l’istituto tecnico agrario Giuseppe Garibaldi, circa 700 alunni, ha accettato di dividere con i cassintegrati dell’Eutelia.
Primo approccio con la campagna
Per ora, avranno due ettari di terra (100 mq ciascuno) e le piante d’olivo che vorranno da coltivare a mezzadria.
«Ecco la nostra idea è stata proprio questa: vedere come si può attivare una comunità locale davanti alla crisi, mettere in rete realtà diverse del territorio e provare a inventarci un modello, riutilizzando l’esperienza degli orti urbani, già avviata in un altro quartiere di Roma. Garbatella», spiega il vicepresidente della Commissione ambiente della provincia di Roma,
Gianluca Peciola (SeL) principale sponsor di questa via alternativa alla cassintegrazione senza scampo. La Provincia ci mette 15mila euro per recintare la terra, costruire un pollaio, la rete di irrigazione e altre strutture di servizio. La scuola l’esperienza, la tecnica, il frantoio, le botti per il vino. I cassintegrati le braccia e la loro storia. (da Mariagrazia Gerina, Unità)
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