sabato 1 gennaio 2011
2011: stiamo con la Fiom
Il 28 gennaio in corteo con la FIOM e Maurizio Landini
Il 2011 ha tutte le caratteristiche per essere un anno peggiore del 2010 in termini di aumento della disoccupazione, di diminuzione del potere di acquisto dei salari, di tensioni sociali. Ma c’è anche il lato positivo di tutta questa situazione che risiede nella possibilità, della quale già oggi si intravedono alcuni germogli – il referendum sull’acqua pubblica, la combattività del mondo studentesco e di parte del sindacato, così come l’acuita sensibilità ai fenomeni di corruzione e di malaffare – di restituire dignità e vigore ad un popolo che da decenni era stato disperso e reso imbelle. Questo popolo continua a ritenere possibile la partecipazione nella politica e nei luoghi di lavoro, vuole contribuire alla stesura delle leggi dell’economia e non solo subirle, crede che la cultura e la ricerca possano migliorare anche le condizioni pratiche di vita della collettività, si è già fatto sentire e si farà sentire nuovamente con tutta la sua forza di nuovo il 28 gennaio.
Giuliano Garavini
Stiamo dalla parte dell’unico soggetto che dà ancora segnali di non voler accettare lo stato generale delle cose: la Fiom. Oggi solo questo sindacato dimostra di poter svolgere un ruolo di contropotere nei confronti del pensiero unico di questi anni, al servizio di un mastodontico trasferimento di ricchezza dall’area centrale della società ai piani elevati.
Il 2011 ha tutte le caratteristiche per essere un anno peggiore del 2010 in termini di aumento della disoccupazione, di diminuzione del potere di acquisto dei salari, di tensioni sociali. Ma c’è anche il lato positivo di tutta questa situazione che risiede nella possibilità, della quale già oggi si intravedono alcuni germogli – il referendum sull’acqua pubblica, la combattività del mondo studentesco e di parte del sindacato, così come l’acuita sensibilità ai fenomeni di corruzione e di malaffare – di restituire dignità e vigore ad un popolo che da decenni era stato disperso e reso imbelle. Questo popolo continua a ritenere possibile la partecipazione nella politica e nei luoghi di lavoro, vuole contribuire alla stesura delle leggi dell’economia e non solo subirle, crede che la cultura e la ricerca possano migliorare anche le condizioni pratiche di vita della collettività, si è già fatto sentire e si farà sentire nuovamente con tutta la sua forza di nuovo il 28 gennaio.
Giuliano Garavini
Stiamo dalla parte dell’unico soggetto che dà ancora segnali di non voler accettare lo stato generale delle cose: la Fiom. Oggi solo questo sindacato dimostra di poter svolgere un ruolo di contropotere nei confronti del pensiero unico di questi anni, al servizio di un mastodontico trasferimento di ricchezza dall’area centrale della società ai piani elevati.
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