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Il blog per le elezioni municipali e comunali del circolo SEL "Fabrizio Giovenale".

lunedì 17 gennaio 2011

Rosarno un anno dopo, giovedì 20 h. 18 al cinema Farnese


Gli africani nel 2011 in gran parte non sono tornati, si vedono in giro solo all’alba e in gruppi divisi per nazionalità: guineani, malesi, ghanesi, pochissimi nigeriani, molti burkinabé e ivoriani. Sono molto meno della metà dei 2500, presenti al momento della rivolta, quando la chiusura delle fabbriche del Nord li spinse verso i campi del Meridione.
«Abbiamo registrato 800 presenze di migranti», conta Peppe Pugliese dell’Osservatorio Migranti CalAfrica, mentre porta in giro un pastore della chiesa Evangelica, a distribuire coperte.
«Conviene raccogliere le clementine, i mandarini, almeno rendono 20 centesimi, qui si deve affrontare una universale crisi del lavoro nell’agroalimentare meridionale, delle condizioni di lavoro e dei flussi di manodopera: a questi prezzi non conviene assumere, forse nemmeno produrre», allarga le braccia Antonino Calogero della Cgil locale. Per i braccianti la paga continua ad essere da 20 o 25 euro a giornata. Si comincia alle 5 sulla statale poi alle 8, finita la contrattazione col padroncino che può lucrare sulla tua schiena 10 euro, ti ritrovi nel “giardino”. Alle 5 è buio, tutti a casa. Quale casa? Dormono in casolari di campagna. Hanno paura della caccia. «Da ottobre in bande girano per i casolari a controllare quanti siano gli africani», spiega sconsolato un parroco.

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