
Saremo in piazza l’8 marzo per rivendicare diritti e libertà: siamo precarie, studentesse, siamo donne che rifiutano il modello di welfare familistico, nazionalista.
Vogliamo riappropriarci delle nostre voci e dei nostri corpi e anche delle strade, della notte e delle nostre relazioni: rivendichiamo diritti, welfare e autodeterminazione.
L’8 marzo scenderemo in piazza anche per smascherare le politiche razziste di questo governo che sfrutta il lavoro di cura svolto per la maggior parte da donne migranti e contemporaneamente le trasforma in “pericolose” protagoniste dell'“emergenza immigrati” oppure le priva della libertà e le rende vittime di violenze nei CIE.
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