sabato 12 marzo 2011
TERRITORIO ROMA. Una proposta per rilanciare l'urbanistica.
Ampia partecipazione ed interessanti interventi al convegno tenuto questa mattina al cinema Farnese di Campo dei Fiori: una iniziativa davvero riuscita per discutere di agro romano e di urbanistica.
di Alessandro De Sanctis
Uno dei problemi della città di Roma e della sua gestione urbanistica è sicuramente la discontinuità che si attua all'insediamento di ogni nuova Giunta. I primi atti sono sempre, almeno da alcuni decenni, la creazione di nuovi strumenti decisionali ex-novo, per andare in deroga alle normative e prescrizioni appena istituite; Programmi di Recupero Urbano con Rutelli, Aree di Riserva con Veltroni, fino al finto Housing Sociale proposto da Alemanno pur di utilizzare l'Agro Romano a fini costruttivi.
Attenzione dovrebbe essere anche posta nell'apposizione dei Vincoli; è stato fatto l'esempio del Vincolo su Laurentina e Ardeatina, in quanto le attività compensative lì destinate (l'atto compensativo è il riconoscimento di un diritto edificatorio da spendere sul mercato immobiliare comunale in cambio della cessione gratuita dell'area interessata dall'obiettivo pubblico da parte del proprietario privato, riunendo in un'unica area i diritti edificatori degli espropriati di varie parti della città) andrebbero ad annullarsi e andrebbero quindi ricercate delle nuove aree edificabili, cosa sempre più difficile.
Si fa l'esempio di Bilbao, dove con due Piani Strategici, uno degli anni '80 e uno attuale si attuano profondi cambiamenti (migliorie) alla città; col primo si sposta il porto dall'estuario al mare aperto, riutilizzando in maniera diversa e più appropriata le aree post-industriali, così come avviene in tutta Europa (area Gazometro? Area Mira Lanza che aspettiamo?), e si realizza il famosissimo Museo Guggenheim.
Col secondo Piano si cerca di ridare slancio all'attività dei giovani professionisti (under 35) creando comparti a loro dedicati.
Luigi Tamborrino pone inoltre l'attenzione sulla mala abitudine o rischio di realizzare solo le parti private dei comparti pubblici, se non viene obbligato il costruttore a realizzare prima la parte urbanistica e poi quella edile, per così dire, e quindi attenzione agli articoli 11, stiamo attenti perché potrebbero fare questa fine. Infine proposta di riutilizzazione degl'immobili militari a fini realmente sociali e/o pubblici e la necessità di utilizzare accortamente le aree di Cessione pregiate (ottenute tramite l'istituto delle Compensazioni; Tormarancia, Montecucco, Pineto, Aguzzano, Pratone delle Valli ecc. ecc.), vediamo ad esempio com'è difficile far decollare il Parco dell'Appia Antica; la salvezza di un'area ambientalmente pregiata è la sua fruibilità, se viene chiusa e abbandonata a se stessa diventa facile preda di abusi e progetti di ogni tipo.
Un oratore di cui non ricordo il nome, e me ne scuso, ha parlato dell'importanza del Piano Paesistico Regionale; sono al vaglio 12 mila osservazioni al Piano, vengono adottati 25mila ettari di vincolo sulle aree agricole, viene creata una fascia di discontinuità verde attorno alla città di Roma, si crea un unione di progetto d'area tra l'Arrone e Galeria, tra il Lago di Bracciano e la Riserva del Litorale, vengono tutelati tutti i centri storici dei Comuni del Lazio!
Attuali rischi a livello regionale; cosiddetto Housing Sociale, si potrà costruire in zona agricola, buttare giù i casali e ricostruire con bonus maggiorativi, con la legge 21 si potrà, inoltre, tramite semplice DIA (dichiarazione di un tecnico), realizzare interventi anche ingenti. I consigli comunali devono riappropriarsi delle loro competenze!
R. Tiribaldi; il Parco è un polmone verde, è tutela del paesaggio, per il costruttore è un PROBLEMA. Lo sviluppo sostenibile è un'assurdità, se ne poteva parlare 20 anni fa, oggi in Francia si parla di Decrescita, in Germania di Progresso Ecologico, basta sviluppo! no alla compravendita di quote CO2!
Il Sindaco Alemanno è tetragono al cambiamento ecologico, esiste un nuova figura che è l'Animatore EDILIZIO, fa di tutto per mettere in buona luce le attività costruttive e di realizzazione degli interventi. Moratoria sul consumo di suolo.
P. Barrera; coordinamento Roma Capitale, legge 42/92 sul federalismo fiscale, lavoriamo sulla legge vigente, non sbaragliamo tutto, sennò non concludiamo niente! Non dobbiamo astenerci dal lavorare sulla città perché non ci piace questo sindaco, non ci si può estraniare. Roma Capitale è solo un nome, non è cambiato nulla se non qualche pannello stradale o qualche biglietto da visita, il concetto dell'acquisizione da parte di Roma Capitale di potere maggiori sul territorio metropolitana a scapito delle altre istituzioni non sta avvenendo, solo la Provincia, di diverso colore politico tra l'altro, è disposta a cedere qualcosa per una maggiore efficienza della città.
Roma è ormai un'area metropolitana, non ha più senso parlare di una città con dei confini immaginari, se poi la vita cittadina è quella di un organismo fuso insieme ad un magma indifferenziato dai confini quasi regionali. Il caso di Allumiere è significativo, con un'amministrazione integrata a più ampio raggio le decisioni dovrebbero essere maggiormente partecipate, invece il sindaco di Roma si mette d'accordo col ministro del suo stesso schieramento e si decide di creare la futura discarica di Roma in un paesino limitrofo, senza se e senza ma, senza un progetto reale, la città di Roma deve entrare in relazione con l'area circostante, il porto di Civitavecchia, il sistema degli aeroporti, le aree non costruite, le aree di crescita e decrescita relativa, i flussi di traffico tra i comuni, i sistemi di trasporto pubblico, non è possibile isolare il comune e studiarlo come caso isolato.
Se i comuni di prima e seconda fascia intorno alla capitale perdono un po' del loro potere ma possono partecipare al governo del territorio tutto funzionerebbe meglio.
Altro problema importante è la discriminazione che l'attuale Giunta attua nei confronti dei Municipi, destinando risorse a seconda del colore politico, questo è inaccettabile.
dal blog http://terpress.blogspot.com/search/label/CASALLEGRA
La seconda parte del dibattito nella prossimo articolo.
di Alessandro De Sanctis
Uno dei problemi della città di Roma e della sua gestione urbanistica è sicuramente la discontinuità che si attua all'insediamento di ogni nuova Giunta. I primi atti sono sempre, almeno da alcuni decenni, la creazione di nuovi strumenti decisionali ex-novo, per andare in deroga alle normative e prescrizioni appena istituite; Programmi di Recupero Urbano con Rutelli, Aree di Riserva con Veltroni, fino al finto Housing Sociale proposto da Alemanno pur di utilizzare l'Agro Romano a fini costruttivi.
Attenzione dovrebbe essere anche posta nell'apposizione dei Vincoli; è stato fatto l'esempio del Vincolo su Laurentina e Ardeatina, in quanto le attività compensative lì destinate (l'atto compensativo è il riconoscimento di un diritto edificatorio da spendere sul mercato immobiliare comunale in cambio della cessione gratuita dell'area interessata dall'obiettivo pubblico da parte del proprietario privato, riunendo in un'unica area i diritti edificatori degli espropriati di varie parti della città) andrebbero ad annullarsi e andrebbero quindi ricercate delle nuove aree edificabili, cosa sempre più difficile.
Si fa l'esempio di Bilbao, dove con due Piani Strategici, uno degli anni '80 e uno attuale si attuano profondi cambiamenti (migliorie) alla città; col primo si sposta il porto dall'estuario al mare aperto, riutilizzando in maniera diversa e più appropriata le aree post-industriali, così come avviene in tutta Europa (area Gazometro? Area Mira Lanza che aspettiamo?), e si realizza il famosissimo Museo Guggenheim.
Col secondo Piano si cerca di ridare slancio all'attività dei giovani professionisti (under 35) creando comparti a loro dedicati.
Luigi Tamborrino pone inoltre l'attenzione sulla mala abitudine o rischio di realizzare solo le parti private dei comparti pubblici, se non viene obbligato il costruttore a realizzare prima la parte urbanistica e poi quella edile, per così dire, e quindi attenzione agli articoli 11, stiamo attenti perché potrebbero fare questa fine. Infine proposta di riutilizzazione degl'immobili militari a fini realmente sociali e/o pubblici e la necessità di utilizzare accortamente le aree di Cessione pregiate (ottenute tramite l'istituto delle Compensazioni; Tormarancia, Montecucco, Pineto, Aguzzano, Pratone delle Valli ecc. ecc.), vediamo ad esempio com'è difficile far decollare il Parco dell'Appia Antica; la salvezza di un'area ambientalmente pregiata è la sua fruibilità, se viene chiusa e abbandonata a se stessa diventa facile preda di abusi e progetti di ogni tipo.
Un oratore di cui non ricordo il nome, e me ne scuso, ha parlato dell'importanza del Piano Paesistico Regionale; sono al vaglio 12 mila osservazioni al Piano, vengono adottati 25mila ettari di vincolo sulle aree agricole, viene creata una fascia di discontinuità verde attorno alla città di Roma, si crea un unione di progetto d'area tra l'Arrone e Galeria, tra il Lago di Bracciano e la Riserva del Litorale, vengono tutelati tutti i centri storici dei Comuni del Lazio!
Attuali rischi a livello regionale; cosiddetto Housing Sociale, si potrà costruire in zona agricola, buttare giù i casali e ricostruire con bonus maggiorativi, con la legge 21 si potrà, inoltre, tramite semplice DIA (dichiarazione di un tecnico), realizzare interventi anche ingenti. I consigli comunali devono riappropriarsi delle loro competenze!
R. Tiribaldi; il Parco è un polmone verde, è tutela del paesaggio, per il costruttore è un PROBLEMA. Lo sviluppo sostenibile è un'assurdità, se ne poteva parlare 20 anni fa, oggi in Francia si parla di Decrescita, in Germania di Progresso Ecologico, basta sviluppo! no alla compravendita di quote CO2!
Il Sindaco Alemanno è tetragono al cambiamento ecologico, esiste un nuova figura che è l'Animatore EDILIZIO, fa di tutto per mettere in buona luce le attività costruttive e di realizzazione degli interventi. Moratoria sul consumo di suolo.
P. Barrera; coordinamento Roma Capitale, legge 42/92 sul federalismo fiscale, lavoriamo sulla legge vigente, non sbaragliamo tutto, sennò non concludiamo niente! Non dobbiamo astenerci dal lavorare sulla città perché non ci piace questo sindaco, non ci si può estraniare. Roma Capitale è solo un nome, non è cambiato nulla se non qualche pannello stradale o qualche biglietto da visita, il concetto dell'acquisizione da parte di Roma Capitale di potere maggiori sul territorio metropolitana a scapito delle altre istituzioni non sta avvenendo, solo la Provincia, di diverso colore politico tra l'altro, è disposta a cedere qualcosa per una maggiore efficienza della città.
Roma è ormai un'area metropolitana, non ha più senso parlare di una città con dei confini immaginari, se poi la vita cittadina è quella di un organismo fuso insieme ad un magma indifferenziato dai confini quasi regionali. Il caso di Allumiere è significativo, con un'amministrazione integrata a più ampio raggio le decisioni dovrebbero essere maggiormente partecipate, invece il sindaco di Roma si mette d'accordo col ministro del suo stesso schieramento e si decide di creare la futura discarica di Roma in un paesino limitrofo, senza se e senza ma, senza un progetto reale, la città di Roma deve entrare in relazione con l'area circostante, il porto di Civitavecchia, il sistema degli aeroporti, le aree non costruite, le aree di crescita e decrescita relativa, i flussi di traffico tra i comuni, i sistemi di trasporto pubblico, non è possibile isolare il comune e studiarlo come caso isolato.
Se i comuni di prima e seconda fascia intorno alla capitale perdono un po' del loro potere ma possono partecipare al governo del territorio tutto funzionerebbe meglio.
Altro problema importante è la discriminazione che l'attuale Giunta attua nei confronti dei Municipi, destinando risorse a seconda del colore politico, questo è inaccettabile.
dal blog http://terpress.blogspot.com/search/label/CASALLEGRA
La seconda parte del dibattito nella prossimo articolo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento