
La delibera n. 8/2010 con cui l’Assemblea Capitolina ha approvato il piano delle alienazioni e valorizzazioni delle caserme, è la testimonianza che le istituzioni, ed il Comune di Roma in particolare, non vogliono governare il problema dell’emergenza abitativa ma solo favorire l’interesse privato a scapito di quello pubblico
La malamministrazione, attualmente perpetrata dal Comune di Roma, in materia di emergenza abitativa ci racconta che vengono spesi annualmente 33 milioni di Euro per l’affitto dei residence. In altre parole, per ogni persona il Comune spende mediamente 842,00 euro al mese di affitto. Il che equivale, per una famiglia media, ad un importo di 2140,00 euro al mese, cifra che corrisponde al prezzo di un appartamento nel centro storico sul mercato privato.
Suggerisco che il Comune si faccia promotore di un tavolo interistituzionale con la prefettura, gli Enti, le casse professionali per monitorare l’invenduto dagli enti privatizzati, verificarne la disponibilità quantitativa ed economica e destinarlo, in virtù di una buona e congrua amministrazione del denaro pubblico, alla sistemazione alloggiativa di quei nuclei familiari oggi costretti a vivere stipati in pochi metri quadri, a cifra esorbitanti.
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