lunedì 17 ottobre 2011
Black Bloc alleati dei potenti
Stralci di una intervista di Nichi Vendola a L’Unità
“L’obiettivo della violenza teppistica che e’ andata in scena a Roma era colpire la manifestazione. Volevano togliere il diritto di parola a migliaia di ragazzi, uccidere la speranza che il dissenso radicale possa diventare politica. Il giudizio su questo teatro del nichilismo distruttivo deve essere più che netto: questa violenza e’ il vero nemico da battere”.
Che idea si e’ fatto sull’origine di questa violenza?
“In quell’esibizione muscolare di spranghe e violenza, nella gestualità, nei rituali, persino nell’abbigliamento c’era una idea fascista di violenza come igiene del mondo. Questi black bloc hanno mandato un salvagente a una classe dirigente avvitata nel suo degrado che ha solo bisogno di un alibi emergenziale per galleggiare ancora un po’”.
Ritiene che i teppisti fossero estremisti di destra?
“C’è un magma che va analizzato in profondita’, una anguilla con molte teste e con la capacita’ di mutare pelle rapidamente. Coesistono a mio parere frange di ultras da stadio, ma anche settori ultraminoritari degli anarchici che teorizzano l’insurrezione”.
Il ministro Maroni ha subito esclusi collegamenti tra i black bloc e la sinistra radicale.
“Bisogna dare atto al ministro dell’Interno di avere proposto un racconto veritiero, tanto piu’ apprezzabile perche’ distinto da chi ha subito cercato la strumentalizzazione, come La Russa. Semmai le domande da rivolgere a Maroni riguardano la prevenzione, il lavoro di intelligence. Cosa si e’ fatto nei 3-4 giorni in cui questi teppisti si stavano organizzando?”.
Si dice che per i violenti Roma sia stato un battesimo del fuoco. Un debutto.
“Hanno fatto un investimento politico, pensavano di essere l’avanguardia delle violenze su scala planetaria, i primi della classe di una classe di teppisti che pero’ e’ rimasta vuota”.
Dunque una prova generale fallita?
“Se fosse passata la tentazione della strumentalizzazione avrebbero vinto loro. Ma grazie alla ribellione dei manifestanti e al lavoro dei giornalisti che hanno raccontato la verita’ in presa diretta, e’ stato bloccato sul nascere il tentativo di costruire un racconto manipolato a uso del teatrino politico”.
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