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Il blog per le elezioni municipali e comunali del circolo SEL "Fabrizio Giovenale".

mercoledì 30 novembre 2011

Via di Bravetta 417: 9 ettari di proprietà della Provincia occupati da abusivi.


Ultime notizie sui 9 ettari di terreno, di proprietà della Provincia di Roma, situati a Bravetta nella Valle dei Casali.

 La redazione del blog  rende noto il comunicato dell'Ufficio Legale della Provincia di Roma. La  sentenza  sottrae ai cittadini il terreno di Bravetta  ed è un grave attacco ai   beni pubblici. Grazie a cavilli legali,  all'incuria ed alla superficialità dei soggetti politici e amministrativi competenti per la gestione del patrimonio e per gli interessi dell'Ente, i cittadini vengono privati  dell'unico spazio  di proprietà pubblica della Riserva Regionale della Valle dei Casali.

Con sentenza n. 14662, pubblicata in data 7.7.2011, della cui pubblicazione è stato dato avviso dalla Cancelleria del Tribunale nel Settembre scorso, il Tribunale Civile di Roma, sez. V, Giudice Dr. Tedeschi, ha dichiarato l'usucapione dei terreni in favore di Di Cola Domenico.
P.S: Il giudice del tribunale civile di Roma ha dato all'occupante il "legittimo" possesso del terreno, rigettando l'opposizione dell'avvocato della Provincia



 Le tre riserve naturali Acquafredda, Tenuta dei Massimi e Valle dei Casali  rappresentano una vera e propria cintura esterna della Capitale, un polmone che, fra iniziative dei comitati di cittadini, sta sempre più rivelandosi oggetto di una lotta significativa. Storie che hanno alle spalle problemi diversi, tuttavia rappresi attorno all’esigenza concorde di difendere e garantire l’accessibilità agli spazi verdi.

Il Comitato  Valle dei Casali: – Paese Sera ha incontrato alcuni membri del Comitato   Valle dei Casali, impegnati ormai da diverso tempo contro l’ombra speculativa che imperversa sull’area. “Questa è l’unica porzione pubblica della Riserva Regionale della Valle dei Casali: circa nove ettari di terreno. Si tratta di un piccolo polmone verde che dal 1980 è proprietà della Provincia, ma che, in verità, non è mai stato aperto al pubblico, e versa  in una  situazione di totale abbandono”. La zona in questione si trova all’altezza di via Bravetta 417, accanto ai residui dell’ex-residence Roma: pochi ettari su cui si proiettano aspettative e valanghe di problemi.


C’è un’idea di sistema pubblico – sostiene  un architetto che collabora con il comitato  – che parte dal Buon Pastore, comprende questa zona e arriva fino al Forte Bravetta (da poco acquisito dal Comune) attraverso un camminamento. Al di là di alcuni campi sportivi da regolarizzare, il vero problema è un altro.

 C’è un occupante abusivo, un "contadino"   che non permette l’accessibilità allo spazio pubblico. Ha fatto causa di usucapione contro la Provincia di Roma, rivendicando la proprietà dei nove ettari e arrivando a ostacolare fisicamente le nostre iniziative. Dobbiamo portare alla luce questo discorso, anzitutto per denunciare l’inerzia da parte della Provincia nei confronti di una sua importante proprietà.
 Un anno fa siamo andati in commissione Ambiente della Provincia per sollevare il problema, ma da allora non è successo assolutamente niente. Si rischia dunque di perdere l’unico punto pubblico della Valle dei Casali per gli interessi speculativi di un singolo privato”.

Gli scheletri dell’EX RESIDENCE - Il quadro delle tensioni sul territorio si completa con la questione dell’ex-residence Roma. Da anni è in pista un accordo di programma con il costruttore Mezzaroma per la demolizione degli scheletri delle cinque palazzine sgombrate nell’agosto 2007. Ci si aspetta ancora, dopo la delibera comunale 47/2007, un piano di riqualificazione degli stabili e dell’intera zona: qualcosa capace di mettere a disposizione dei cittadini più servizi, qualcosa che, dopo quattro anni, non c’è. I residenti non stentano a farsi sentire.

“Quando abbiamo fatto la manifestazione a fine maggio scorso – ci racconta un membro del comitato – ci siamo trovati di fronte a una partecipazione   massiccia, nonostante la scarsa propaganda, e l'adesione di molte associazioni ”. Sullo sfondo emergono chiaramente i segni di un ripensamento collettivo del territorio: “Intendiamo proporre una gestione dell’area affidata anche ai cittadini, insieme a pratiche capaci di avvicinare e sensibilizzare i ragazzi alla natura”. Politiche “family friendly” contro abusivismo e speculazione. 

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