Così Alemanno ha messo Roma in mutande

Un intervento di Sandro Medici sulla protesta dei presidenti dei municipi- Clicca qui per leggere l'articolo completo
Alemanno lascia in mutande la città. Non è in grado di amministrare una metropoli complicata come Roma: non ne ha le qualità e i suoi, figli di una destra maldestra e scadente non l'aiutano. Così stanno le cose, dopo due anni di Campidoglio: la città è peggiorata. Si è aggravata la condizione materiale e deteriorato il tono culturale, sfiorita la sua immagine, incattivita nelle relazioni sociali e ingrippata nelle dinamiche economiche, opacizzata nel suo prestigio politico di capitale. Roma è regredita, ricacciata nella sua storica anonimia e irrilevante funzione nazionale.
C'era anche quest'amara consapevolezza nella protesta dei Municipi lunedì in Consiglio comunale, con i presidenti «costretti» in mutande sotto la solenne volta dell'Aula Giulio Cesare. Un gesto estremo contro una giunta che per meschine convenienze elettorali non ha ancora approvato il bilancio, lasciando così che si accumulino problemi su problemi, guasti su guasti, e che diritti e bisogni sociali restino inevasi.