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Il blog per le elezioni municipali e comunali del circolo SEL "Fabrizio Giovenale".

domenica 1 agosto 2010

2 agosto 1980 – 2 agosto 2010. Noi non dimentichiamo


La mia generazione ha una colpa insostenibile: quella di non aver insegnato ai giovani il ricordo.
Negli anni Ottanta dopo la terribile stagione dei ’70, abbiamo iniziato a smettere di raccontare la nostra storia e così, piano piano, abbiamo condannato i fatti all’oblio aprendo la strada a questa terribile cultura sociale degli immemori dove tutto si può confondere e i valori perdono senso per lasciare il passo a quell’effimero che diventa la coperta stesa su corruzione e infamia.

Noi oggi più che mai abbiamo il dovere di ricordare per continuare a scavare sulle tante verità ancora nascoste e non solo la “strage di Bologna”, che almeno ha avuto l’onore giudiziario di essere riconosciuta come strage fascista, a cui però mancano ancora i mandanti, ma tutte le stragi dimenticate e ofuscate dagli anni di piombo di cui è stata attribuita la colpa alle sole Brigate Rosse, colpevoli ma non da sole.

La strategia della tensione è stata inaugurata dalle stragi, stragi di cui si ha finalmente chiaro sentore che siano state pilotate da pezzi del potere politico ed economico, e il resto è stata terribile conseguenza che ha cancellato la memoria ad un intera generazione che ha poi avuto timore e vergogna a raccontarsi.

Eppure in quella storia c’erano tanti elementi che facevano presagire quello che sarebbe diventato il mondo di lì a pochi anni, ma era necessario eliminarli per dare vita a una globalizzazione malata le cui conseguenze abbiamo ora sotto gli occhi.

La Stazione di Bologna fu per noi, quelli degli anni ’60, un colpo al cuore, l’ultima minaccia terribile che ci diceva di tornare a casa, di cedere alle lusinghe delle droghe o di scegliere la carriera o di vivacchiare in coerenza con se stessi ai margini della società, morti, uccisi nelle loro speranze e strappati da una giovinezza che era stata piena di un futuro diverso da costruire e li abbiamo smesso di raccontare!
Oggi dobbiamo ricordare è arrivato il momento di rompere il racconto del potere per fare strada alla verità senza aver paura di scoprire i nostri stessi errori. E non ci meravigli che i potenti al Governo non partecipino alle commemorazioni della nostra storia, loro non vogliono altra storia che la loro quella della corruzione, dell’illiberalità e della sopraffazione e noi abbiamo un grande strumento per combattere tutto questo: l’onestà e la verità.
Ricordiamo le vittime di Bologna uniti ai parenti delle vittime e ad un intera città che ha sofferto per la sua diversità dal potere.

Loretta Scannavini

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