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Il blog per le elezioni municipali e comunali del circolo SEL "Fabrizio Giovenale".

martedì 12 aprile 2011

Le case dell’Enasarco: noi, loro, gli altri (1)

di Angela Bernardini
Ho una casa in affitto. E' un seminterrato a Monteverde Vecchio, in un palazzo che fa schifo, ma sto a due passi dal Gianicolo e ho come vicino di casa il senatore Castelli. Il mio padrone di casa si chiama Fondazione Enasarco: è l'ente di previdenza integrativa obbligatoria degli agenti di commercio, ex ente pubblico e privatizzatosi poi grazie alla possibilità concessa nel 1996 dal Governo agli enti previdenziali e alle casse dei professionisti, e amabilmente avallata dai partiti della cosiddetta sinistra. Durante gli anni di amministrazione pubblica, l'Enasarco ha investito (così come previsto dalle norme legislative) una cospicua parte del suo patrimonio in immobili, cosa che gli ha consentito di diventare il proprietario di un impressionante numero di appartamenti e di locali commerciali, in prevalenza a Roma. Per anni, ha usufruito quindi di benefici ed agevolazioni fiscali, in ragione del suo ruolo "sociale" in campo abitativo: affitti ragionevoli, quota riservata agli sfrattati, tutele per le fasce deboli.   Poi, dopo la privatizzazione, è cambiata la gestione e quindi sono cambiate le forme di investimento. Basta mattone, e via libera alle novità del mercato dei titoli, compresi i "tossici", con approdi alle Cayman..
Nel frattempo i palazzi dell'Enasarco seguitano ad andare in malora ( manutenzione è una parola ormai sconosciuta da tempo all'Amministrazione) e si continuano ad assegnare appartamenti secondo criteri che di "sociale" non conservano nemmeno il più pallido ricordo, viene annunciato con squilli di tromba e rulli di tamburo l'avvio del Progetto Mercurio, per la dismissione di tutto il patrimonio immobiliare.

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