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Il blog per le elezioni municipali e comunali del circolo SEL "Fabrizio Giovenale".

giovedì 6 dicembre 2012

Primarie: il PD ed il voto utile

Il sindaco di Firenze,  con una campagna elettorale vissuta come una sorta di congresso interno al PD, ha raggiunto il 35% dei voti, mentre  Vendola è rimasto al 15%.  Venti punti di differenza nel risultato del primo turno delle primarie  sembrano aver premiato  Renzi, che ha beneficiato dell’appoggio quasi unanime dei media. In effetti il sindaco ha soprattutto catalizzato lo scontento interno al PD contro il gruppo dirigente ed  ha  usato la carta del nuovismo e dell'innovazione senza contenuti,  che comunque gli ha fatto ottenere un discreto credito nell'elettorato.
Vendola fino  un anno fa era accreditato come  autorevole candidato premier  alle primarie del centrosinistra da tutti i sondaggi. Poi è stato logorato dalla "palude" della politica italiana di questi mesi;  Bersani invece è riuscito a recuperare, forte dell'appoggio del partito e di un’abile campagna mediatica che  lo ha fatto percepire come leader affidabile, riformatore, alla guida di una grande forza politica. Il “voto utile” al leader del maggior partito è un richiamo molto forte per gli  elettori del centrosinistra, come si è visto nelle elezioni del 2008, nonostante  il pericolo Berlusconi sia ridimensionato. 
Tuttavia Vendola ha compiuto in questi anni un'impresa titanica ed ha dato a SEL ed alla sinistra un grosso impulso per uscire dal minoritarismo. In futuro  però non  ci sarà più tanto spazio per l'elemento leader e l'elemento sorpresa, alla lunga la materialità della presenza di un partito radicato nel territorio e nei movimenti si dimostra fondamentale.

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