La discarica garantisce incassi da capogiro: per ogni chilo smaltito il Comune di Roma versa alla società E. Giovi 0,044 euro con un introito minimo di 44 milioni di euro all'anno, mentre i cittadini di Roma Ovest, dal lontano 1985, sono costretti a chiudersi in casa per gli odori nauseabondi.
I 35.000 abitanti di Massimina- Malagrotta, organizzati in comitati, si battono da anni contro la discarica: vivono in una zona a forte rischio ambientale, in un territorio devastato dalle cave e sopportano, oltre alla discarica di 160 ettari, la più grande d'Europa, un inceneritore di rifiuti ospedalieri, un bitumificio, un depuratore, un cementificio e una raffineria con i depositi di carburante e di gas.
Secondo il Comitato Malagrotta, l'impianto produrrà diossina e 30 tonnellate al giorno di fanghi da smaltire in discariche speciali e altre 40 tonnellate di scorie metalliche e minerali, ma per otto anni frutterà alla società Giovi srl decine di milioni di euro all'anno.
Una scelta dissennata quindi, mentre a Roma la raccolta differenziata arriva appena al 19 per cento e l'AMA vuole sospendere i pochi tentativi di raccolta porta a porta realizzati con successo in alcuni quartieri perché troppo costosi.
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