I tre medici indagati per omicidio colposo sono stati reintegrati al Pertini di Roma. Guarda l'intervista- video a Patrizio Gonnella di Antigone
Credono di esserci riusciti. “Deploro il clima di giustizia sommaria e di speculazione politica che si sta addensando quasi esclusivamente sui medici e gli operatori sanitari dell’Ospedale Sandro Pertini”, aveva detto giorni fa il segretario regionale dell’Associazione Medici Dirigenti. Quale giustizia sommaria? Quale speculazione politica? Quella che vuole che si faccia chiarezza non solo su quanto è successo a Stefano Cucchi prima del suo arrivo in ospedale ma anche sul perché un ragazzo con il viso e il corpo pieni di lividi che per sei giorni ha vissuto in quel reparto coperto da un lenzuolo e rifiutando il cibo non sia stato curato a dovere?
L’inchiesta amministrativa della Asl ha preteso di saperne di più di quella penale della magistratura, della quale ha scelto di non attendere gli esiti. Ma questa volta l’ennesimo italico spirito di corpo non ci fa paura. Questa volta è diversa dalle altre. Per strada, nella metropolitana, dal salumiere, sui social network: ovunque la gente è disgustata per quello che è accaduto. Il senso comune è indignato per la morte di Stefano Cucchi. Questa volta, prima ancora della fine dell’inchiesta, in un modo cui non siamo abituati, comincia a vincere la giustizia.(dal sito www.linkontro.info)
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