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giovedì 28 gennaio 2010

Giorno della Memoria con i sampietrini di Gunter Demnig

Piero Terracina con Fabio Bellini, presidente del Municipio 16
Gunter Demnig, li ha installati per tutta Europa: più di 22.000 in Germania, Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Polonia, Paesi Bassi e Belgio. Ora, in occasione della «Giornata della memoria», l’artista tedesco che li ha «inventati» è arrivato anche a Roma.
Sono le «Stolpersteine», «le pietre d’inciampo», i sampietrini ricoperti d’ottone dove l'artista tedesco incide i dati anagrafici dei deportati del Terzo Reich, per poi inserirli davanti alle case dove hanno abitato, così da richiamare l’attenzione dei passanti distratti.
Chi è Piero Terracina
La sera del sette aprile 1944 Piero aveva 15 anni e stava celebrando la Pasqua nella propria abitazione assieme ai genitori, ai due fratelli, a una sorella e a uno zio. Suonarono alla porta. Erano tre militari tedeschi delle SS che con la minaccia delle armi imposero all’intera famiglia di seguirli. I Terracina, come altri mille ebrei del ghetto romano, furono deportati nel nord Europa dove li attendeva morte quasi sicura nelle camere a gas. L’unico della famiglia a salvarsi fu proprio Piero, il più giovane dei due fratelli.
«Noi sopravvissuti abbiamo il compito di non far dimenticare. Auschwitz è stato il paradigma di tutto il sistema concentrazionario nazista, un sistema scientifico. Auschwitz era una vera e propria istituzione. C'erano guardie, medici, funzionari amministrativi, burocrati. Tutto organizzato nei minimi dettagli per sterminare centinaia di migliaia di persone» (intervento di Piero Terracina)
L'artista tedesco Gunter Demnig con uno dei sampietrini preparati per ricordare la famiglia Terracina.

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