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Il blog per le elezioni municipali e comunali del circolo SEL "Fabrizio Giovenale".

mercoledì 6 gennaio 2010

Quei giovani dimenticati dal lavoro.

Mai una crisi era stata così diseguale nel colpire i giovani.


Sono 781.000 i posti di lavoro distrutti in Italia nel 2009 dalla recessione: si tratta per un terzo di contratti a tempo determinato e per quasi due terzi, invece, di contratti a progetto e lavori ai confini tra il lavoro autonomo e dipendente.
La disoccupazione tra chi ha meno di 25 anni è balzata dal 18 al 27 per cento in solo un anno e mezzo. Il rischio di essere disoccupato è di 3,5 volte più elevato per chi è in questa fascia di età che per il resto della popolazione. Non c’è altro paese dell’Ocse in cui lo svantaggio relativo sul mercato del lavoro dei giovani sia così forte, nonostante sia sempre più basso (e minore che altrove) il numero di coloro che si affacciano per la prima volta al mercato del lavoro. Non è colpa della demografia, il fatto nuovo di questa crisi è proprio il licenziamento massiccio dei giovani. È un problema sociale nuovo, cui non siamo minimamente preparati.

Come può esserci coesione sociale in un Paese che non dà speranze ai giovani?
Sul tema lavoro importante il bando della Provincia di Roma, che ha stanziato venti milioni di euro a sostegno dell'occupazione attraverso azioni di formazione, orientamento e accompagnamento, con cui contrastare l'esclusione dal mercato del lavoro per chi ha più di 40 anni e per i soggetti più deboli.
Anche la Regione Lazio e l'Assessora al Lavoro Alessandra Tibaldi hanno fatto la loro parte stanziando un sostegno mensile economico di circa 7.00 euro per un anno per i disoccupati tra i 30 e i 44 anni, oltre a prestazioni indirette come la circolazione gratuita sui mezzi pubblici locali e la gratuità dei libri di testo scolastici.
Si tratta di provvedimenti parziali, ma la Regione e la Provincia, con i loro scarsi bilanci hanno fatto una gran fatica a trovare i fondi per finanziarli.

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