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mercoledì 8 settembre 2010

Disdetto il contratto dei metalmeccanici. La Fiom: uno strappo alla democrazia


La Federmeccanica ha disdetto il contratto nazionale firmato nel 2008 "di fronte alle minacciate azioni giudiziarie della Fiom relative all'applicazione di tale accordo" ha spiegato il presidente degli industriali.
Nuove regole per rappresentanza - Secondo il presidente di Federmeccanica "dobbiamo cambiare le relazioni sindacali, le aziende non sono più governabili se cinque persone che scioperano fanno chiudere uno stabilimento di 500, questa non è democrazia, è prevaricazione".
La Fiom: strappo alla democrazia - "Una decisione grave e irresponsabile" commenta il segretario della Fiom, Maurizio Landini. "E' uno strappo - osserva - alle regole democratiche del nostro Paese, in quanto si pensa di concordare con sindacati minoritari la cancellazione del contratto nazionale impedendo ai lavoratori metalmeccanici di poter decidere". "C'é un contratto nazionale del 2008 firmato da tutti e approvato con referendum dai lavoratori metalmeccanici", afferma il segretario della Fiom. Quanto all'incontro del 15 settembre, Landini spiega che "la Fiom non parteciperà a tavoli che cancellano il contratto nazionale. Non partecipiamo perché non sono trattative ma semplicemente dettature della Fiat".
Tanto per cambiare, Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, difende Federmeccanica dopo l'annuncio della disdetta del contratto in scadenza il primo gennaio 2012. "Nessun ricatto Fiat, solo un'accelerazione. Il vero problema è la Fiom, contraria a ogni cambiamento che renda le aziende più competitive".

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