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Il blog per le elezioni municipali e comunali del circolo SEL "Fabrizio Giovenale".

domenica 5 settembre 2010

Giovani precari senza importanza


La neet generation - né occupata, nè in formazione: 2 milioni di "under 30" si trovano in condizione di totale dipendenza dalle famiglie.
Il 16 ottobre i giovani precari in piazza con i metalmeccanici!


La situazione della società italiana di fronte alla crisi è stata ben fotografata dall'ISTAT: da 15 anni le retribuzioni ristagnano e non si adeguano al costo della vita, ma secondo l'ISTAT sono i più giovani quelli che più di tutti stanno subendo le conseguenze negative della crisi. Infatti, se il tasso di disoccupazione complessivo è arrivato al 9% (il dato peggiore dal 2001) quello giovanile è addirittura al 29,5% (il doppio di quello europeo). Inoltre nell'ultimo anno circa un lavoratore atipico su quattro non ha potuto rinnovare il contratto, ed anche i lavoratori autonomi sono diminuiti di 100 mila unità. Non ci si salva neanche se diplomati (- 6,9%) o laureati (- 5,2%). Si registra in modo massiccio il fenomeno della sottoccupazione - cioè dell'assunzione per mansioni incoerenti o inferiori alla qualifica posseduta- che riguarda ormai 3,8 milioni di occupati (18% del totale).
Il restringersi delle opportunità alimenta le paure e determina scoraggiamenti: per dare fiducia ai giovani e raggiungere l'obiettivo di una loro ripresa di autonomia, va portata avanti la battaglia per il reddito minimo garantito. Questa sarà la nuova frontiera che un governo progressista dovrà affrontare.
La politica di alternativa deve rifondare il discorso politico e ricostruire legami sociali per scardinare la precarietà e uscire dalla crisi con una ipotesi di altra società. Una idea direttrice è sicuramente quella del reddito per tutte\i, da agire dentro la crisi in direzione opposta e contraria alla mattanza sociale di Tremonti e Berlusconi.
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