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Il blog per le elezioni municipali e comunali del circolo SEL "Fabrizio Giovenale".

domenica 14 aprile 2013

Nichi Vendola all'assemblea nazionale di SEL

Vendola ha sgonfiato le aspettative di chi pensava a un grande abbraccio o a un terremoto a sinistra. «Ho detto con una battuta che propongo lo scioglimento del Pd che significa aprire una discussione in cui tutti si mettano in gioco. Non bisogna guardare con ansia alle percentuali elettorali bensì alla possibilità di cambiare la società italiana».
Il leader di Sel ha parlato del manifesto politico di Fabrizio Barca: «Apprezzo molto», ha detto, «la sua esortazione ad aprire una discussione sul tema partito che è entrato in una crisi strutturale».
«L'Italia sta crepando, e gli amministratori pubblici sono diventati i curatori fallimentari», ha aggiunto Vendola , a commento degli ultimi dati sulla cassa integrazione a marzo.
«In realtà Grillo rischia di operare contro la domanda di cambiamento che ha voluto suscitare. Ed è su questo», ha detto, «che noi dobbiamo concentrare la nostra politica» Vendola si è rivolto quindi a Matteo Renzi: «A lui dico non vogliamo inseguire Grillo e nessun tipo di indulgenza verso ciò che non ci piace, ma la domanda del Movimento 5 stelle costituisce la base sulla quale ricostruire il Paese».
«BERLUSCONI? L'AUTORE DEL PIÙ GRANDE DISASTRO SOCIALE DEL PAESE» Vendola ha replicato anche a Berlusconi, che dal palco di Bari lo ha citato e preso in giro: «Non mi aspettavo elogi».
«Berlusconi è l'autore del più grande disastro sociale e culturale del Paese. Il dolore del Mezzogiorno è frutto delle politiche della classe berlusconiana dirigente più corrotta». «Berlusconi oggi scoprirà», ha aggiunto, «che la Puglia è diventata nel mondo un brand di qualità».
BERSANI PENSA E FA CIÒ CHE DICE.
«Con il suo no ribadito al governissimo Bersani si conferma una persona seria, un protagonista della vita pubblica eccentrico che dice ciò che pensa e fa ciò che dice», ha detto Vendola. «Spero che tutti si accorgano per il bene dell'Italia che c'è una chance verso un governo non di sopravvivenza e delle nomenclature», ha aggiunto, «ma un governo che capisca le sofferenze del mondo del lavoro e che le nuove generazioni non hanno più tempo di aspettare».
Bersani, ha detto ancora il governatore pugliese, «è la principale garanzia sulla scena politica italiana che vive e cresce e che rappresenta un'opzione verso il cambiamento reale».
SUL QUIRINALE METODO BOLDRINI.
Il leader di Sel si è detto infine «contento di poter costruire con il Pd un percorso che ci porterà ad eleggere al Quirinale un custode della Costituzione e non un custode dei sogni proibiti della classe dirigente».
«Noi abbiamo il diritto-dovere di avanzare un nome seguendo l'impostazione che ha portato all'elezione di Grasso e Boldrini alla presidenza di Senato e Camera. Dobbiamo dare un messaggio forte al Paese - dice - e no alle oligarchie».

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